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Lisa Manara: Lasciami cadere è un grido di libertà

Lisa Manara: Lasciami cadere è un grido di libertà

È in radio e sulle piattaforme digitali Lasciami cadere, l’evocativo brano di Lisa Manara

È in radio e sulle piattaforme digitali “Lasciami cadere”, l’evocativo brano di Lisa Manara che incornicia la sua vocalità libera e istintiva, con il pianoforte che accompagna, in modo delicato, le parole del testo.

“Lasciami cadere” è un brano personale e autobiografico, dalle immagini volutamente caotiche e frammentate, che evocano la sensazione vissuta in un dato periodo della vita dell’artista per il rapporto ambivalente con il padre, figura che per una ragazza rappresenta l’incontro con il mondo esterno, un ponte per la conquista della vita a cavallo tra la famiglia e la società. Al centro l’equilibrio precario tra vicinanza e lontananza, l’uno il riflesso dall’altro e da cui ci si vuole affrancare. Si tratta di un amore che vuole trasmetterci protezione ma che a volte finisce quasi per soffocare la nostra individualità quando l’unica cosa che vorremmo è poterci sentire liberi di essere, di sbagliare e anche di cadere per imparare a rialzarsi.

Lisa Manara nel 2011 partecipa al Talent “The Voice” of Italy nella squadra di Riccardo Cocciante. Nello stesso anno vince il concorso “Donne Jazz & Blues” che le permette di partecipare ad un workshop sulla voce presso la Venice Voice Academy di Los Angeles. Dal 2018 al 2020 è stata la vocalist di Gianni Morandi nel “D’Amore d’Autore Tour” dove ha avuto occasione di duettare con lui all’Arena di Verona, nella trasmissione Rai “Con il cuore, nel nome di Francesco” e al Teatro Duse di Bologna in diretta Radio Bruno TV. All’attivo ha un progetto dal titolo L’Urlo dell’Africanità, che recupera brani provenienti dal territorio africano e non solo, riproponendo arrangiamenti delle hit più celebri di Nina Simone, Miriam Makeba, Cesaria Evora e Fatoumata Diawara, arricchito da sonorità soul, funk ed echi africani, creando un sound moderno, del tutto personale, sfruttando la forma canzone, che nei concerti viene portata ad una dimensione più istintiva e libera.

Ascoltando “Lasciami cadere” ho sentito la voglia di essere liberi di vivere la propria vita perché, a volte, una protezione eccessiva ci impedisce di spiegare le ali ed iniziare a  volare. 

“Questa canzone è proprio un volersi liberare da un peso che ho vissuto e che ho poi superato, è un grido di libertà ed un volersi scrollare l’amore di un genitore che tende, a volte, a proteggerti in maniera eccessiva perché rivede in te le sue caratteristiche e per questo si riflette sulla tua vita volendo subentrare per metterla in ordine. È come se volesse condurre la vita del figlio perché rivede in lui certe sue caratteristiche, a me è successo così. Vuole portare la tua vita al meglio non comprendendo che siamo esseri distinti, ognuno con le proprie peculiarità ed ognuno deve fare i propri sbagli per crescere. Infatti il tema centrale del video è il riflesso, come vedersi sempre l’uno il riflesso dell’altro come il padre che si riflette nella figlia e la figlia che ricerca il padre.”

Quanto è stato impegnativo scrivere, cantare e condividere queste tue emozioni?

“C’è sempre la maschera della canzone, se io dovessi parlare di questo tema mi risulterebbe più impegnativo, invece la musica carica l’emozione e quindi diventa bello vivere l’emozione senza pensare troppo al livello testuale e questo mi libera. Io vivo di quella emozione e la rimando a chi l’ascolta, senza la presunzione di voler arrivare a tutti. È una espressione di libertà, è come dire: «Io sono questa ed ho dire questo!». Quindi mi disimpegna un po’ dal peso eccessivo di una storia personale che devo raccontare.” 

In questo racconto c’è un momento nel quale ti fermi e pensi se sia davvero la scelta giusta quella di lasciarsi andare: “Sai che capita che, ci sia bisogno di stare lontani mi volto cerco un perché, vedo l’amore che ci ha soffocati”

“Si, in effetti, quando devo prendere una decisione ci penso sempre bene perché penso potrebbe essere uno sbaglio ma gli sbagli, da quel che ho appreso, mi sono sempre serviti per andare avanti e capire certe cose. Si, mi piace lasciare sempre questo dubbio. Penso che la musica sia un derivato di questa ricerca continua che facciamo dentro di noi, questo dubbio costante, questa ricerca di una verità che aneliamo sempre e che non troviamo mai ed è quello che fa nascere l’arte in generale.”         

La copertina del singolo rappresenta una tua rinascita? 

“Io fino ad ora ho fatto la cantante che è diverso dal fare la cantautrice perché interpretare brani di altri, come dicevamo prima, ti impegna meno da un punto di vista emotivo e personale sebbene riesci a trovare la tua dimensione in tutti i repertori perché, negli anni, costruisci la tua personalità e ne metti un pizzico in tutto quello che fai, ma non saranno mai le tue storie. Nella copertina ho tolto la pelle che mi ricopriva ed adesso sono io in tutte le parole che scelgo con cura, sono io nelle note che escono dalla mia bocca, nel sound che cerco, adesso sono io in toto.” 

La ricerca delle parole si denota dal testo della canzone, tutto è cucito su misura.

“Si, è un lavoro sartoriale su me. Io faccio molta attenzione non solo alla parola in sé ma anche al suono di quella parola perché, prima di arrivare il significato, ti arriva il suono di una parola è già questo ti fa vibrare determinate corde. Da qui nasce la ricerca della parola giusta. Io non scrivo di getto, butto giù i pensieri,  impiego anche giorni per scegliere la parola giusta che mi vesta bene.”

Quali sono i tuoi progetti futuri?

“Quest’estate sarò in tour con il progetto “L’Urlo dell’Africanità” che non ho abbandonato nonostante il mio percorso da cantautrice ma quest’estate saremo in molti jazz festival e poi dopo l’estate usciranno altri miei brani che saranno sempre autobiografici perché io non riuscirei a raccontare altro che quello che ho vissuto perché io ho bisogno di provarle le emozioni che canto, di sentirne l’intensità, ho bisogno di viverle.”   

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Biografia

Lisa Manara nasce in un piccolo paese della Romagna. All’età di 5 anni, grazie alla madre pianista, si avvicina al pianoforte e da quel momento non ha mai smesso di studiare.

Nel 1997 inizia gli studi musicali frequentando i corsi Yamaha presso la Scuola di Musica Vassura Baroncini, sotto la guida di Beatrice Santini. Intraprende  poi lo studio del pianoforte sotto la guida del M° Olaf John Laneri prima e poi del M° Francesco Frudua.

Nel 2008 si diploma in Teoria e Solfeggio presso il  Conservatorio G. Verdi di Ravenna e, nello stesso anno si avvia allo studio del canto moderno sotto la guida della M° Paola Matarrese. 

Prende parte a diverse Masterclass per lo studio del canto tra cui, nel 2011, quella tenuta da Dave Liebman sulle tecniche improvvisative nel jazz; nel 2012 al seminario di canto jazz e tecniche dello scat con Bob Stoloff; nel 2013 con Kevin Mahoghany e sempre nel 2013 alla masterclass  sulle tecniche improvvisative con Silvia Donati. Nel 2013 è semifinalista del Tour Music Fest e prende parte allo stage di canto presso il CET.

Nel 2015 partecipa allo Stage di canto con Sarah Jane Morris e Ian Shaw.

Cantante, musicista, autrice e cantautrice, si laurea con il massimo dei voti in canto jazz, al conservatorio Frescobaldi di Ferrara, sotto la guida dei M° Tiziana Ghiglioni, Giuppi Paone, Sabine Mayer, Teo Ciavarella, Paolo Silvestri, Giammarco Maurizio, Luca Bragalini, Leo Izzo, Roberto Manuzzi, Federico Benedetti.

Da diversi anni studia il bel canto sotto la guida del maestro Miguel Curti.

Suona chitarra e pianoforte e nel suo curriculum tantissime collaborazioni con artisti importanti: Quintorigo, Tommy Emmanuel, Eric Sardinas, Diunna Greenleaf, Ricky Portera, Franco Cerri, Renato Sellani, Marco Tamburini, Paolo Ghetti, Marcello Sutera, Schillirò Vonn Washington, Aldo Betto, e molti altri.

Ha scritto di lei Alceste Ayroldi, giornalista della prestigiosa rivista Musica Jazz: 

”Non è facile incontrare una voce che metta insieme grinta, intonazione e una vigorosa interpretazione, Lisa Manara ci riesce con una disarmante facilità attraversando come poche il bel canzoniere afro e soul-blues, padroneggiando le dinamiche e sventagliando una sicurezza derivante da chi ha già alle spalle un bel po’ di anni di palco. Graffia come una pantera nera e svolazza nelle note alte con un glissato che le consente di passare dalle ottave più basse a quelle alte, senza alcun contraccolpo, mantenendo anche una pronuncia chiara e forbita. Chapeau, quindi alla nuova interprete della musica afroamericana “targata” Italia”.

Nella sua carriera ha già partecipato tra i tanti concerti ed eventi a: Pordenone Blues Festival, Trasimeno Blues Festival, MEI Faenza, Accadia Blues Festival, la Carovana del Blues Comacchio, Imola in Musica, al Pistoia Blues, all’Artusi Jazz Festival, al Torrione Jazz Club di Ferrara, Crossroads Jazz Festival, a Suoni Controvento, Urbino Jazz, Tourné e Padova Jazz.

In Heart ogni brano è parte di un cuore pulsante

In Heart ogni brano è parte di un cuore pulsante

Hera pubblica il suo nuovo EP Heart, già disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale

“Heart” (ada.lnk.to/heart ) è il nuovo EP di Hera uscito il 5 maggio su tutte le piattaforme di streaming digitale e descrive la sintesi di un pensiero in continua evoluzione, nato da un forte desiderio di comunicazione. È un cuore pulsante, aritmico che non ama seguire schemi regolari per cui oggi ha la forma sonora che trovate su tutte le piattaforme digitali, ma domani potrebbe sorprendervi e trasformarsi in altro.

 Una premessa che lo rende libero e dinamico è un tributo alla natura, attraverso la quale si raccontano storie di vita quotidiana scandite da suoni, parole e arrangiamenti che rappresentano a pieno i quattro elementi naturali.

Caos, Sisma, Tiresia, Eudemonia, Pneuma, Bacio di Klimt sono i brani che compongono l’EP e dal loro ascolto ho trovato una chiave di lettura, un filo conduttore che li unisce che è l’amore. Prendendo ispirazione da queste canzoni e parti di esse:

L’amore è

un vuoto da colmare

L’amore è

una vertigine irregolare

L’amore è

una vibrazione nell’Io

L’amore è

cieco

L’amore è

una somma di piaceri

L’amore è

perdere l’equilibrio

L’amore è

un sorpasso a destra

L’amore è

andare a 130 in autostrada

L’amore è

abbandonarsi ad un bacio intenso

L’amore è

confusione

L’amore è

Caos

Partendo proprio da Caos inteso come voragine, così come raccontato da Esiodo celebre poeta greco, sono arrivato sempre al Caos inteso come stato di confusione che l’amore riesce a provocare.

“È un bellissima chiave di lettura! Infatti c’è una connessione tra le canzoni e questo Ep mi piace definirlo come un macro concept perché è un concetto unico che è quello del cuore che pulsa ed ogni brano è parte di questo cuore pulsante. Ogni canzone è stata lavorata e connessa alle altre come pezzi di un puzzle in modo molto naturale. Alla fine del lavoro ho riconosciuto questo circuito che si era creato inconsciamente. Questo EP è nato assecondando il pensiero di quei momenti, frutto degli ascolti delle storie di quel periodo legati a chi mi circonda. Concettualmente questo Ep è una sfida e mi sento molto libera dopo la pubblicazione. Posso dire di essere molto orgogliosa perché ha tutte le caratteristiche che desideravo e che appartengono a me. Mandala, il lavoro precedente, rappresentava una fase di passaggio infatti terminato quel lavoro mi sono messa subito a scrivere questo EP proprio per dirti quanta fame c’era di dire ciò che maturava in me. La diversità di ciascun brano deriva anche dalla volontà di scegliere un elemento naturale da attribuire ad ognuna delle tracce, parlo del terremoto, della terra, dell’energia, in Bacio di Klimt c’è il temporale, la forza dell’aria e del vento con l’acqua. È un tributo alla diversità, come diverse sono tra loro le tracce pur avendo un filo conduttore che è la natura.”

“Caos” è un brano composto a quattro mani da Hera con Marco Canigiula, prodotto da Korma per Cantieri Sonori e distribuito da Ada Music (Warner). La canzone rappresenta il fuoco e tutto ciò che ne deriva: l’incandescenza, l’ardore, ma anche la cenere. La storia è quella di una chiacchierata introspettiva in cui si prende atto del proprio stato confusionale. Si parla della voglia e del desiderio di stare bene, ma anche della paura di non riuscire a raggiungere questo che, apparentemente, sembra un semplice traguardo. Alcune volte l’istinto rischia di mandare tutto in fumo, anche la nostra serenità. 

“Caos è quella fase di totale confusione che precede ogni forma di bellezza. Pensate alla creazione dell’universo, sappiamo tutti che è preceduta dal disordine e dal vuoto totale, eppure è quanto di più vicina all’idea di armonia e perfezione! Amo danzare con il caos e sentirmi parte di quel vortice di emozioni contrastanti che precedono i grandi cambiamenti, sono i giorni in cui mi sento più creativa. Adrenalina e minimalismo sono nel dna di questo nuovo singolo.

Tiresia è un altro brano contenuto nell’EP che richiama la mitologia greca. Cosa ci racconti in questo brano?

“In Tiresia, ispirata dalla storia di una transgender, parlo del rapporto con il proprio corpo che si cela dietro un messaggio d’amore per se stessi. Almeno una volta nella vita ognuno di noi ha avuto un passaggio di comprensione ed accettazione della propria identità che andava costruendosi dall’adolescenza in poi come ad esempio chi scopre una identità diversa da quella che la natura ha dato. Tiresia ad esempio era una indovina del mondo greco che ha una doppia identità. Il nome di questa canzone non è stato scelto a caso, c’è tutto un legame.”

Hai dichiarato che giocando con le lettere dell’EP si possono scoprire tutti gli ingredienti fondamentali dell’EP: Heart, Earth, Art, Hera. Prima abbiamo detto che nulla è stato lasciato al caso quindi giocando con la parola caso torniamo a caos. 

“Infatti all’inizio la scelta tra caos e caso è stata molto dibattuta ma ho pensato che l’etimologia della parola caos, legata alla mitologia greca, fosse maggiormente collegata alla mia storia, al mio nome che è legato alla mitologia greca. Io seguo tutto della produzione dei miei brani dalla scelta dei suoni in modo da essere aderenti all’immagine che voglio creare  perché è l’ambiente sonoro che deve accogliere il testo della canzone. Scelgo l’armonia, avendo studiato composizione e quindi è la sintesi di un mio percorso di studi. Ho gli strumenti per fare ciò che mi piace davvero quindi « Perché fare un qualcosa che non è in linea con il mio sentire?» Ho imparato a concedermi il tempo di esprimermi secondo quello che è il mio sentire ed ho imparato anche che la lentezza è l’unità di misura della qualità.”

Invece Sisma cosa racconta?

“Sisma è un gioco di parole: Si SMA. È una denuncia sociale, parlo della SMA, questa canzone è un dialogo con l’altro. È un voler dire all’altro: «Guarda che io esisto, ci sono e se mi vedi vuol dire che io esisto. Sono un diamante grezzo che si muove per il mondo.» Con la mia musica voglio veicolare messaggi, ciò in cui credo dando voce a storie che esistono realmente, la musica ha il potere di moltiplicare la forza di un messaggio.”

Eudemonia è un brano che avevi pubblicato prima di Caos, è un inno alla felicità.

“Voglio dare oggi un messaggio positivo cogliendo anche dalle piccole cose un messaggio di felicità quotidiana che può essere un caffè con un amico, il sorriso di un bambino che incontri per strada, quella spontaneità che poi noi adulti perdiamo un po’. Parlare di felicità in un brano è in disuso ed in un momento storico come questo voglio dire che possiamo essere anche felici perché la felicità è un atto di coraggio.”

Stai già programmando dei live?

“Si, sto definendo delle date per la presentazione live dell’EP. Solitamente quando esce un EP ci si dedica completamente alla promozione ed anche con l’attività live. Io l’anno scorso, con Mandala, ho fatto una scelta di non dedicarmi all’attività live con assiduità, cosa che non farò quest’anno con Heart perché adesso sento di avere ciò che mi rappresenta. In questo momento il mio desiderio è di lasciare una traccia, parlando dei temi che voglio senza pensare alle visualizzazioni, se vengono è bellissimo sono la persona più contenta del mondo, ma non voglio sottostare alle regole che mi impone il mercato per fare tutto questo. Tutto ciò che ascolti è figlia di un’idea creativa libera e quando ho messo tutto a fuoco mi sono detta: Tutto ciò che devi fare adesso è divertiti e su una tavolozza ho iniziato a mettere i miei colori.” 

Biografia

Nell’anno 2016 nasce il progetto HERA. La sua produzione musicale strizza l’occhio a sonorità internazionali, permettendo all’artista di farsi conoscere e apprezzare sia in Italia che all’estero. Tra le valide collaborazioni musicali Pierpaolo Principato, Emiliano Begni, Donato

Cedrone, Jacopo Carlini e altri. Il 2017 è l’anno dell’EP “Inside Me” un racconto introspettivo introdotto attraverso brani noti rivisitati in una chiave molto personale. Nell’anno 2018 segue “My Christmas Gift” e i singoli “Christmas Eve” ed “Elettromagnetica”, produzioni del 2019. L’8 Dicembre 2020 è una data molto importante per il progetto, difatti l’uscita di “Escape Room” simboleggia l’inizio di una nuova autoproduzione firmata Hera Project e composta a quattro mani con Marco Canigiula, fondatore dell’etichetta romana Cantieri Sonori. A distanza di pochi mesi seguiranno i singoli “Il Duca Bianco” (23 febbraio 2021) e “Dorian Gray” (16 luglio 2021), sino a giungere alla tanto attesa pubblicazione del primo EP di brani originali del progetto dal titolo “Mandala”. II 25 novembre 2022 si apre un nuovo capitolo musicale con l’uscita del singolo “Eudemonia”. 

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Hera: In Heart racconto riflessioni e pensieri sul mondo che mi circonda

“Heart” è il nuovo EP di Hera in uscita il 5 maggio e sarà disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming digitale “Caos” estratto dall’EP.

Dal 5 maggio 2023 sarà disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming digitale “Caos”, il nuovo singolo di Hera, estratto dall’EP “Heart”.

“Caos” è un brano composto a quattro mani da Hera con Marco Canigiula, prodotto da Korma per Cantieri Sonori e distribuito da Ada Music (Warner). La canzone rappresenta il fuoco e tutto ciò che ne deriva: l’incandescenza, l’ardore, ma anche la cenere. La storia è quella di una chiacchierata introspettiva in cui si prende atto del proprio stato confusionale. Si parla della voglia e del desiderio di stare bene, ma anche della paura di non riuscire a raggiungere questo che, apparentemente, sembra un semplice traguardo. Alcune volte l’istinto rischia di mandare tutto in fumo, anche la nostra serenità. 

“Caos è quella fase di totale confusione che precede ogni forma di bellezza. Pensate alla creazione dell’universo, sappiamo tutti che è preceduta dal disordine e dal vuoto totale, eppure è quanto di più vicina all’idea di armonia e perfezione! Amo danzare con il caos e sentirmi parte di quel vortice di emozioni contrastanti che precedono i grandi cambiamenti, sono i giorni in cui mi sento più creativa. Adrenalina e minimalismo sono nel dna di questo ultimo singolo, contenuto nel mio nuovo Ep Heart”, commenta Hera a proposito della nuova release.

“Heart” è il nuovo EP di Hera in uscita il 5 maggio su tutte le piattaforme di streaming digitale e descrive la sintesi di un pensiero in continua evoluzione, nato da un forte desiderio di comunicazione. È un cuore pulsante, aritmico che non ama seguire schemi regolari per cui oggi ha la forma sonora che trovate su tutte le piattaforme digitali, ma domani potrebbe sorprendervi e trasformarsi in altro.

Una premessa che lo rende libero e dinamico. In quest’ottica ogni singola traccia rappresenta una realtà a sé stante, completamente slegata dalle altre sia per la parte testuale che musicale. È un tributo alla forza prorompente della natura, attraverso la quale si raccontano storie di vita quotidiana scandite da suoni, parole e arrangiamenti che rappresentano a pieno i quattro elementi naturali. 

Spiega l’artista a proposito dell’EP“Heart è un macro concept, un contenitore artistico molto originale, infatti basta giocare con le lettere del nome che ho scelto per scoprire tutti gli ingredienti fondamentali di questo EP: Heart, Earth, Art, Hera.
Un secondo lavoro musicale in cui condivido riflessioni e pensieri sul mondo che mi circonda, questa volta ponendo l’accento sul tema della natura; una realtà che sento vicina e grazie alla quale mi rigenero quando sono particolarmente fragile e stressata.
La vera bellezza consiste nella purezza del cuore, diceva Gandhi, io credo nei piccoli grandi gesti quotidiani ed è proprio da questi ultimi che desidero partire attraverso la mia musica”.

TRACKLIST:

  • Caos
  • Sisma
  • Tiresia
  • Eudemonia
  • Pneuma
  • Bacio di Klimt
Hera: In Heart racconto riflessioni e pensieri sul mondo che mi circonda
Hera: In Heart racconto riflessioni e pensieri sul mondo che mi circonda

Biografia
Nell’anno 2016 nasce il progetto HERA. La sua produzione musicale strizza l’occhio a sonorità internazionali, permettendo all’artista di farsi conoscere e apprezzare sia in Italia che all’estero. Tra le valide collaborazioni musicali Pierpaolo Principato, Emiliano Begni, Donato
Cedrone, Jacopo Carlini e altri. Il 2017 è l’anno dell’EP “Inside Me” un racconto introspettivo introdotto attraverso brani noti rivisitati in una chiave molto personale. Nell’anno 2018 segue “My Christmas Gift” e i singoli “Christmas Eve” ed “Elettromagnetica”, produzioni del 2019. L’8 Dicembre 2020 è una data molto importante per il progetto, difatti l’uscita di “Escape Room” simboleggia l’inizio di una nuova autoproduzione firmata Hera Project e composta a quattro mani con Marco Canigiula, fondatore dell’etichetta romana Cantieri Sonori. A distanza di pochi mesi seguiranno i singoli “Il Duca Bianco” (23 febbraio 2021) e “Dorian Gray” (16 luglio 2021), sino a giungere alla tanto attesa pubblicazione del primo EP di brani originali del progetto dal titolo “Mandala”. II 25 novembre 2022 si apre un nuovo capitolo musicale con l’uscita del singolo “Eudemonia”.
 
“Caos” è il nuovo singolo di Hera estratto dall’ep “Heart” disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale e in rotazione radiofonica da venerdì 5 maggio 2023.
 
 
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Lynora: nella vita si deve mettere un freno a tutto ciò che è too much

Lynora: nella vita si deve mettere un freno a tutto ciò che è too much

Anche meno è il nuovo brano di Lynora già disponibile in digitale

“Anche meno” è il nuovo singolo di Lynora, già disponibile sulle piattaforme di streaming digitale dal 10 marzo. Il brano è stato prodotto, mixato e masterizzato da Korma (Marco Canigiula), sarà pubblicato da Cantieri Sonori e distribuito da Ada (Warner Music).

Eleonora Salesi, in arte Lynora, è un’interprete nata ad Aprilia il 29 Agosto 2000. Ha iniziato a studiare canto moderno a 11 anni con  Federica Bracchetti e canto lirico a 14 anni presso il Chris Cappell College. Dal 2016 al 2017 frequenta il corso di recitazione “Teatro Nuovo Academy” di Enrico Brignano. Dal 2016 al 2018 studia le discipline del musical (canto, ballo e recitazione) presso l'”Accademia Dei Giovani” del Teatro Sistina di Roma sotto la direzione di Massimo Romeo Piparo, esperienza che le da l’opportunità di comparire in: “The Bodyguard”(2017) con Ettore Bassi e “È cosa buona e giusta” (2018) con Michele la Ginestra. Dal 2019 fino 2021 perfeziona i propri studi presso “Accademia Internazionale del Musical” di Roma sotto la direzione di Enrico Sortino. Dal 2021 frequenta l’accademia “Isola degli Artisti” di Carlo Avarello. Lo stesso anno inizia una collaborazione con l’autore e produttore Marco Canigiula di Cantieri Sonori. Attualmente studia canto soul con la vocal coach Serena Brancale e sta lavorando al suo primo album di inediti. 

Anche meno è un brano dalle sonorità minimal dance, nel quale la cantautrice racconta la storia  di una persona influenzata dall’oroscopo. La protagonista del brano evita tutte le persone che non sono compatibili con lei secondo l’oroscopo e si sente “illuminata” e “leggera” solo quando le stelle sono a favore.

Lynora di che segno sei?

Vergine (ride).”

Qual è il significato del tuo nuovo brano “Anche meno”?

“Tutto nasce dalla mia passione per l’astrologia anche se questo brano non parla proprio di me perché io esco tranquillamente da casa anche senza aver letto l’oroscopo (ride), io frequento normalmente tutti i segni (ride). Abbiamo scelto di portare questa storia all’estremo tanto dal non uscire di casa senza aver letto l’oroscopo, lasciare, nella vita, ogni decisione alle stelle tanto da non chiedere scusa se non lo dice l’oroscopo. Infatti abbiamo aggiunto nel ritornello e scelto come titolo “anche meno” per dire che anche se si ha una passione per qualcosa gli eccessi nella vita non vanno mai bene.” 

Esatto, perché portare all’eccesso è sempre un  rischio perché un sogno può trasformarsi in incubo, una passione in oppressione. 

“Esatto! Questa passione mi è stata trasmessa da una signora che ha un ristorante a Firenze e per ogni segno zodiacale ha creato un piatto. È una passione che coltivo sin da piccola ed allora mi son detta: “Ma perché non farne un brano?” L’astrologia è un po’ come il destino ci devi credere.”

Del video cosa ci puoi raccontare?

Anche con il video abbiamo voluto raccontare un eccesso, per realizzarlo abbiamo preso delle clip realizzate dallo staff di Gorodenkoff e le abbiamo unite. Il video racconta, a passi di danza, il desiderio irraggiungibile di un aspirante astronauta di approdare su Marte e ricorda a tutti noi quanto sia importante riconoscere l’esagerazione, gli eccessi e mettere un freno a tutto ciò che è too much. Per il primo singolo non ho fatto un video ma per il secondo ho voluto realizzare qualcosa di originale.”

Le tue canzoni raccontano di te o trai spunto da te per raccontare delle storie?

“Dal tramonto all’alba parla proprio di me e della mia storia d’amore, mentre Anche meno è ispirata a me ma non racconta esattamente me. Chi ascolta la canzone potrebbe pensare io sia così ed invece no. Sicuramente sono molto romantica come racconto nel mio primo singolo.”

Quali sono i tuoi progetti futuri?

“Ho in programma di far uscire un singolo al mese fino ad arrivare alla pubblicazione dell’album e da lì inizieranno i live. Posso darvi uno spoiler: Anche meno uscirà su Hit Mania. Posso anticipare anche che, molto probabilmente, il prossimo brano in uscita sarà un featuring con altri due artisti e il brano parlerà di un viaggio che ho fatto.”

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Mattia Rame: un flusso di pensieri verso la consapevolezza di sé

Mattia Rame: un flusso di pensieri verso la consapevolezza di sé

Mattia Rame pubblica Muoviti il suo nuovo singolo che anticipa l’album Lo Spazio, l’Egitto, Battiato.

“Muoviti” (Ascolta sulle Piattaforme) è il nuovo singolo di Mattia Rame prodotto da Alessandro Giovannini al White Rock Studio di Roma per Gallia Music già disponibile dal in radio.Il brano, che anticipa un disco di prossima uscita dal titolo “Lo Spazio, l’Egitto, Battiato”,è accompagnato da un suggestivo videoclip per la regia di Filippo Silvestris girato in località Francavilla, ai piedi del Monte Pollino tra montagne, fiumi e mari.

Attraverso l’esortazione “Muoviti”, Mattia Rame esplica il concetto che rappresenta il senso della canzone stessa che evolve da uno sguardo interiore e contemplativo dell’Esistenza, a volte oscuro se non condiviso, ad una dimensione collettiva. Si tratta di pensare all’azione come cura, una nuova visione nella quale andando incontro all’Altro e agli Altri si accetta di perdersi nel Mare della Vita e delle Cose iniziando a fluire con esse. Dal pensiero all’Azione. Come una canzone. “Muoviti” è un’esortazione a non restare fermi. É la presa di coscienza che, lavorando sulla consapevolezza del nostro stato d’animo interiore, possiamo essere in grado di cambiare la percezione stessa dei nostri problemi e dell’ambiente circostante.

Qual è il significato della tua nuova canzone?

“Questa canzone nasce per paradosso da un periodo di immobilità e mentre mi riprendevo mi è capitata sotti gli occhi la frase di William James, uno dei padri della psicologia americana e di quella empirica “È impossibile rimanere tristi manifestando i sintomi dell’allegria”. L’ho trovata geniale anche se non cantabile in realtà perché è piena di consonanti, eppure mi è venuta in mente una melodia cantabile. Nel testo, oltre a questa citazione primaria, ci sono altre citazioni, ad esempio “Tutta la vita è risolvere i problemi” è il titolo di un libro di Popper e poi la frase che la segue “tutti gli organismi sono inventori e tecnici” è una frase contenuta in questo libro.”

Quindi questa canzone nasce da una tua presa di coscienza, hai detto a te stesso Muoviti!

“Esatto, la prima frase della canzone “Un pensiero differente è un pensiero differente” l’ho ascoltata in metro mentre creavo quella To-do list che facciamo quando ci dobbiamo riprendere e nella mia stavo appuntando dei consigli per la vita. Quindi la canzone ha una sua ironia e nel suo movimento è scherzosa.”

Questo movimento l’ho visto nel fiume all’inizio del video con il movimento dell’acqua, interpretabile come flusso di pensieri che ti porta poi al mare e tu sei vicino al fiume indeciso se entrare o meno così come canti “Ad una signora cade una busta, faccio finta di niente, anzi no, poi la raccolgo; faccio un passo poi un altro” o ancora “Mi sveglio, resto nel letto, anzi no, faccio un passo, poi un altro, un altro ancora”

“Il senso di quelle immagini è esattamente questo, arrivare al mare seguendo un fiume inteso come flusso dei pensieri e il mare inteso come le persone e la vita. C’è quindi una dimensione privata e collettiva. I tagli del video sono stati molto arditi perché il tempo di una canzone è limitato quindi mi fa piacere sia stato colto il significato del video.”

Questo brano anticipa l’album “Lo Spazio, l’Egitto, Battiato” cosa ci puoi dire?

“Anche qui c’è un movimento interessante perché lo spazio e l’Egitto sono due mie passioni sin da quando ero piccolo infatti a casa sfogliavo sempre le enciclopedie che avevo. Ad un certo punto nella mia vita è arrivato Battiato che è stato per me un maestro. Il mio album parlerà di vita, d’amore, di morte, libri e natura, di vita quotidiana. Le canzoni dell’album saranno molto libere tra loro e potenzialmente tutte dei singoli anche se, paradossalmente, c’è unitarietà tra loro. Nelle mie pagine social verranno pubblicate tutte le novità.”       

Mattia Rame online:

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Da venerdì 31 marzo 2023 Dimmi cosa vuoi il nuovo singolo di Giuseppe Cucè. 

Da venerdì 31 marzo 2023 Dimmi cosa vuoi il nuovo singolo di Giuseppe Cucè. 

Il brano di Giuseppe Cucè racconta come ognuno di noi un bel giorno comprende il significato della parola amore

Da venerdì 31 marzo 2023 sarà disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming digitale “Dimmi cosa vuoi” (TRP Vibes / Believe Digital), il nuovo singolo di Giuseppe Cucè.

“Dimmi cosa vuoi” racconta come ognuno di noi un bel giorno comprende il significato della parola amore, quell’amore che la stessa parola fin troppe volte sdoganata lo banalizza al punto che vorresti coniare un nuovo termine per esprimerlo ed identificarlo.
Un amore universale, che attraversa prove su prove, quel sentimento che solo il tempo forgia e concretizza, l’amore che supera gli errori e li utilizza come propulsore per crescere ed invecchiare per poi rinascere sempre più forte ed intenso.
Il gioco delle due parti per raccontarsi e raccontare un percorso di vita, dopo aver vinto gli errori, per ripartire da capo con più consapevolezza, una lettera scritta a se stessi che rimandiamo a chi abbiamo avuto sempre accanto, nonostante il tempo e le strade spesso non perfettamente percorribili.

Spiega l’artista a proposito del brano: “… ho iniziato ad ascoltarmi, ho imparato ad amarmi, ho imparato ad amare… attraverso gli errori, attraverso le esperienze ma soprattutto nel tempo e con il tempo… giusto, efficace a volte lento e inesorabilmente duro!!!  Ho aspettato che il tempo indossasse l’abito giusto, ho assecondato il suo limite, ne ho assaporato ogni percettibile sfumatura”.

Biografia
Animato da un progetto, che racchiude l’esperienza maturata in tanti anni di studio e approfondimento del proprio sentire, filtrando il mondo intorno a sé, rivisitando i canti del sud del mondo, che racchiude soprattutto la composizione di canzoni inedite imbevute di tradizione e passione, Giuseppe Cucè nasce a Catania l’8 settembre del 1972 e fin da piccolo coltiva il sogno della scrittura ma soprattutto della musica.
Inizia il proprio percorso dipingendo i propri pensieri su tela, per poi successivamente farsi catturare dalla danza contemporanea, fino a confrontarsi con diverse identità esistenti nel proprio essere e capire la propria strada incanalando le proprie energie verso la scrittura e la composizione.
Durante la sua carriera ha collaborato con diversi musicisti, tra i più fedeli il produttore artistico Riccardo Samperi e il percussionista Francesco Bazzano.
Nel 2008 inizia a collaborare con la TRP Music di Riccardo Samperi, ed è da questa collaborazione che nasce il cd La Mela e il Serpente, un album che sarà espressione assoluta dell’anima Saudade dell’artista. L’album viene anche pubblicato dalla EDINA MUSIC, etichetta Parigina fondata da Yvon Chateigner. Il tour di presentazione dell’album ha dato al cantautore catanese la possibilità di esibirsi nei più importanti teatri Parigini (Le Trianon, L’Alhambra, Le Petit Saint Martin).

Sempre dalla collaborazione con il produttore Riccardo Samperi e dopo un lungo periodo di scrittura e maturazione di nuovi brani, coadiuvato anche dall’apporto artistico dell’amico musicista Fabio Abate, nasce un nuovo progetto musicale che ha già visto nel 2022 la pubblicazione di due singoli, “Di estate non si muore” e “La mia Dea”, che confluiranno in un album di prossima uscita per TRP Vibes.
Una nuova squadra di musicisti tra cui: Enzo di Vita alla batteria, Alberto Fidone al basso , Anthony Panebianco al Pianoforte & Hammond, Riccardo Samperi alle chitarre, Giuseppe Furnari al Pianoforte e alla direzione archi di alcuni brani, Claudio Allia al Pianoforte di un brano, Alessandro Longo al cello, Gaetano Adorno alla viola, Marcello Spina e Giovanni Cucuccio ai violini, le Back Vocalist Lilla Costarelli e Teresa Ranieri,  l’apporto fondamentale di Claudio Allia l’Ar Comunicator per Trp, e di Alberto Fidone (superivisor per Trp) contribuiranno e daranno a Giuseppe Cucè un nuovo suono e l’espressione più matura e a fuoco del suo percorso artistico.

“Dimmi cosa vuoi” è il nuovo singolo di Giuseppe Cucè disponibile sulle piattaforme digitali di streaming e in rotazione radiofonica dal 31 marzo 2023.

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Ismaele pubblica il nuovo singolo Supercar

Ismaele pubblica il nuovo singolo Supercar

Dal 10 marzo 2023 è disponibile in digitale ed in rotazione radiofonica

Dal 10 marzo 2023 è disponibile in rotazione radiofonica “Supercar” (Navaho Music), il nuovo singolo di Ismaele.

“Supercar” è un brano autobiografico, una ballad emotional che racconta la storia di una grande amicizia, così forte da vincere la malattia. La canzone è scritta da Ismaele Tagliafico e Marco Canigiula, prodotta da Canzoni Inedite per Navaho Music e mixata da Alessandro Orlandi.

Spiega l’artista a proposito del brano: “Racconto i momenti di quando, al mio amico, era stata diagnosticata una malattia molto grave: dal ricovero in ospedale, ai sogni di guarigione, alla promessa, mantenuta, di acquistare una SUPERCAR appena dimesso dalla clinica.  Questo brano racconta di come, attraverso la FEDE in DIO e L’ AMICIZIA, si possono superare ostacoli insormontabili e realizzare i propri sogni”.

Il videoclip di “Supercar” per la regia di Francesco Bocchieri è ispirato alla vera storia di un’amicizia che resiste anche ai periodi più bui.

Biografia
Ismaele, classe 1994, nasce a Vittoria, un paese del sud della Sicilia. Sin da piccolo si appassiona al canto sperando un giorno possa diventare la sua professione. Inizia così a cantare nel coro della scuola e come voce solista nella Chiesa del suo paese. Inizia a studiare canto con vari insegnanti del territorio e a seguire masterclass con grandi nomi del panorama musicale, tra cui Beppe Vessicchio.
Dopo molti anni, oggi si sente finalmente pronto ad intraprendere la strada musicale per questo pubblica i singoli “Chica Mala” e “Ruota Panoramica”, brani del progetto che sta lavorando insieme all’autore Marco Canigiula.

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Hanami: Gioco a carte scoperte col destino

Hanami: Gioco a carte scoperte col destino

Nel singolo Giocare e basta, una dolce ballata pop, la cantautrice parla a se stessa, raccontando la nostalgia dell’infanzia.

“Giocare e basta” è il brano di Hanami disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme digitali.

Hanami è Giulia Guerra, cantautrice pop di 22 anni proveniente da Ferrara. Dopo un’esperienza come cantante della band Nameless, con la quale ha partecipato a Sanremo Giovani e ad importanti eventi come Deejay On Stage, Deejay On Ice, Capitalent, Webnotte Kolossal, Fiat Music, Festival Show e CampusBand, Giulia sente la necessità di intraprendere un percorso più personale, da artista solista. Nel Luglio 2022 firma il suo primo contratto discografico con Isola degli Artisti e pubblica il suo primo Ep “Indisponibile all’Amore”, anticipato dai singoli “Cado mi rialzo”, “Yin e Yang” e “Punto e a capo”. Il 14 ottobre pubblica “Mi torni in mente”, primo singolo estratto dal suo nuovo progetto discografico attualmente in lavorazione. 

“Giocare e basta” è una dolce ballata pop nella quale la cantautrice parla a se stessa, raccontando la nostalgia dell’infanzia. Quando i pensieri erano leggeri ed erano lontani i momenti in cui la vita ti presentava ostacoli e preoccupazioni. Quando tutto era innocente, senza competizione o malizia e le piccole cose, erano quelle più belle.

Il pezzo, come i brani precedenti di Hanami, è presente nelle playlist New Music Friday Italia, Indie Italia e Scuola Indie di Spotify oltre che in Novità Indie Italiano, Novità Pop Italia, I Am Woman e Novità del momento di Amazon Music.

Il testo della tua canzone, Giocare e basta, lascia spazio a diverse interpretazioni. Quel “Mi manchi tu” che canti nel ritornello può essere rivolto ad una persona o a se stessi; io l’ho interpretato come la spensieratezza, nel senso che mi manca quella spensieratezza tipica dell’infanzia.

“Si esatto, la canzone è un richiamo all’infanzia, a quella spensieratezza che avevo anche se, come dici tu, nel ritornello ci puoi vedere un amore o una persona cara che non c’è più. Infatti anche la copertina del singolo richiama proprio la spensieratezza dell’infanzia. Il bello della musica è proprio la libera interpretazione perché ognuno può vederci quello che meglio crede e vivere le emozioni che la canzone stessa provoca. Ad esempio io sono la prima che cerca nelle canzoni quello che in quel momento sto vivendo come accade nei momenti di amori tristi.”

Hai appena parlato di momenti tristi, amore e ricerca delle risposte nelle canzoni. Come mai secondo te la tristezza è uno dei canali maggiori che inducono poi un artista a scrivere, sembra aprire le porte dell’anima?

“Io tendo principalmente a scrivere quando sono triste e se ci pensi la felicità quando c’è è un attimo invece la tristezza, paradossalmente, la trascini per giorni e mesi. Durante il corso di una vita i momenti di felicità sono meno rispetto ad altre emozioni come la tristezza o la rabbia. Sai perché penso siamo più tristi che felici? Perché noi tendiamo a non accontentarci mai, anche quando riusciamo ad avere quello che desideriamo da tantissimo poi non ci basta, perché vogliamo sempre di più.”

Quando hai scritto Giocare e basta e più in generale quando scrivi una canzone per chi scrivi?

“Scrivere per me è una necessità, esternare emozioni semplicemente parlando è più difficile e quindi le scrivo perché trovo più intimo essere insieme ad una chitarra o ad un pianoforte, in quel momento non ti senti giudicato, è una sorta di terapia che mi aiuta mentalmente. Poi se mi rendo conto di aver un messaggio forte in mano sono contenta di condividerlo con gli altri.”

Hai parlato di giudizi, come vedi il continuo giudicare il prossimo sui social?

“Noto che la mia generazione si sta svegliando, ho fiducia che i nostri figli saranno migliori di noi. Oggi vieni giudicato per qualsiasi motivo, anche per il tuo aspetto, da persone che non ti conoscono. Una persona la ami per com’è non per come appare.”

Progetti futuri?

Sto lavorando ad un progetto live che svelerò più avanti e spero in bel 2023, di più non posso dire (ride).”

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Hera: la felicità è il viaggio che affrontiamo ogni giorno

Hera: la felicità è il viaggio che affrontiamo ogni giorno

Eudemonia, il suo nuovo brano, è in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming digitale.

“Eudemonia” (Navaho Music), è il nuovo singolo di Hera già in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming digitale.

Il progetto Hera nasce nell’anno 2016 ed è caratterizzato da una decisa comunicazione testuale e visiva. La sua produzione musicale strizza l’occhio a sonorità internazionali, permettendo all’artista di farsi conoscere e apprezzare sia in Italia che all’estero.

Eudemonia è un brano composto a quattro mani dalla stessa Hera e dal produttore Marco Canigiula. Il singolo anticipa l’uscita del secondo EP prevista per la primavera 2023, un progetto discografico che fonde la musica con i quattro elementi naturali. Nel caso di “Eudemonia” l’acqua è la protagonista indiscussa del processo creativo: il risultato è un mix equilibrato tra sound design, voci e testo.

Ho ascoltato la tua canzone “Eudemonia” e dal brano emerge felicità.

“Questa canzone vuole avere un momento collettivo di riflessione. Ti voglio raccontare questo aneddoto: stavo andando in studio, in una calda mattina di Luglio, a registrare il mio EP e durante il tragitto mi sono chiesta cosa fosse per me la felicità e mi sono detta: “Ma tu sei davvero felice? Sai sono quelle domande esistenziali che prima o poi ti fai. La mia risposta, dopo averci pensato, è stata: “Si!” Perché la felicità è un atto di coraggio ed è la somma di tante piccole cose come ad esempio una chiacchierata la mattina con un’amica, la buonanotte della sera, un raggio di sole nel pieno di Luglio. Tutte queste, nel loro insieme, rappresentano la felicità. La felicità non è la destinazione ma il viaggio che affrontiamo ogni giorno e questo l’ho voluto raccontare nella mia canzone.”

Quindi ti sei ascoltata e l’ascolto di se stessi è fondamentale per capire chi si è davvero e ci fa comprendere che non tutti la pensano come noi e non tutti hanno il nostro stesso punto di vista della vita.

“Io considero la prospettiva fondamentale nell’affrontare la vita perché mi ha aperto la mente e l’anima ed ha permesso di ascoltarmi. Ascoltare ed essere attenti a ciò che ci circonda è fondamentale per un artista in generale e tu hai colto esattamente quello che ho voluto condividere con gli altri.”

Nella tua canzone ho trovato il momento esatto della nascita della felicità, quando canti che l’equilibrio prima lo trovi e poi lo perdi. 

“Sono completamente d’accordo perché per trovare la felicità bisogna mettersi in gioco e perdere l’equilibrio perché nulla è fermo e nulla è statico. Certamente ci vuole equilibrio ma anche il coraggio di saperlo perdere ed affrontarne le conseguenze.”

Com’è nata l’idea di fondere gli elementi naturali con la musica?

“Questo è un aspetto a cui tengo molto perché voglio rendere ogni mio lavoro particolare e connetterlo a ciò a cui sono legata e la natura mi da forza soprattutto nei momenti di difficoltà. Nel mio precedente EP, ad esempio, ho fuso la musica elettronica con gli strumenti classici, mi piace dire di avere un’anima vintage. Sono legata all’acqua perché sono donna di mare e quindi l’acqua doveva assolutamente essere l’elemento naturale del brano apripista del mio EP. Infatti in Eudemonia c’è un suono costante di una goccia che accompagna tutto il brano. All’acqua seguirà il fuoco, poi la terra e l’aria perché sono gli elementi che incidono sulla vita del pianeta ed influenzano l’uomo e poi il vento aiuta a perdere l’equilibrio.”

Cosa ti ha ispirato il progetto Hera?

“La dea greca Hera perché sono appassionata di mitologia greca. Mi trovavo a Londra e stavo passeggiando per le vie della città sotto una fitta pioggerellina e in un momento di riflessione è arrivata l’ispirazione. Poi ho pensato al perché questo nome mi fosse venuto in mente proprio durante quella passeggiata. Hera era una dea molto legata al mondo animale ed io sono amante degli animali e poi è la dea della fertilità. Io ho preso quel concetto e l’ho trasferito alla mia creatività, volevo fosse di buon auspicio e così è stato.”

Sai già quando uscirà il tuo EP?

Si, uscirà nella primavera di quest’anno. Invito tutti a seguirmi sui miei canali social e restare sempre informati anche sul mio sito www.herasinger.com dove poter anche scrivermi nella sezione contatti così da poter restare sempre in contatto e ti posso anticipare che ci sarà anche qualche spoiler dei prossimi brani.

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Biografia

Nell’anno 2016 nasce il progetto Hera e tra le valide collaborazioni musicali citiamo diversi nomi noti italiani come Pierpaolo Principato, Emiliano Begni, Donato Cedrone, Jacopo Carlini e altri. Il 2017 è l’anno dell’EP “Inside Me” un racconto introspettivo introdotto attraverso brani noti rivisitati e arrangiati in una chiave molto personale. Nell’anno 2018 segue “My Christmas Gift”, lavoro che vanta la complicità di L. Mattacchione, armonica solista per il Maestro Ennio Morricone; i singoli “Christmas Eve” ed “Elettromagnetica”, produzioni del 2019, sono entrambi brani originali che catturano l’interesse del settore musicale Indie e l’attenzione di note radio italiane. L’8 Dicembre 2020 è una data molto importante per il progetto, difatti l’uscita di “Escape Room” simboleggia l’inizio di una nuova autoproduzione firmata Hera Project e composta a quattro mani con lo Staff di Canzoni Inedite, brand dell’etichetta romana Cantieri Sonori. A distanza di pochi mesi seguiranno i singoli “Il Duca Bianco” (23 febbraio 2021) e “Dorian Gray” (16 luglio 2021), sino a giungere alla tanto attesa pubblicazione del primo EP di brani originali del progetto dal titolo “Mandala” uscito su tutte le piattaforme digitali lo scorso 27 maggio, contenente due nuove canzoni: “Kandinskij” e “Notte stellata”. 

AmbrOsino: Bisogna avere cura per le parole

AmbrOsino: Bisogna avere cura per le parole

Dal 18 novembre 2022 è disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale “3 ‘O Figlio D’’O Rre” (MMG/Graf/Believe), il suo nuovo EP

Dal 18 novembre 2022 è disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale “3 ‘O Figlio D’’O Rre” (MMG/Graf/Believe), il nuovo EP di AmbrOsino.

Ambrosino Massimiliano, in arte solo AmbrOsino, è un cantastorie nato a San Giorgio a Cremano in provincia di Napoli. I suoi brani trovano la propria dimensione nel viaggio che lega un passato e un futuro musicale radiosi e identitari, con ancora una volta protagonista quella Napoli officina e laboratorio di nuove idee e guizzi sonori trascinanti e originali.
Ha all’attivo 2 album, l’omonimo “AmbrOsino” (2015) ed “Edicola Votiva” (2018).
Nel 2019 Pietra Montecorvino sceglie di reinterpretare “‘Na Mullica ‘E Pane”, brano presente in “Edicola Votiva”, per il suo l’album “Rigina”.

Il suo nuovo EP “3 ‘O Figlio D’’O Rre” si sviluppa in 6 tracce, scandite da un’acuta ritmicità, permeabili e generose a firma di Ambrosino Massimiliano, che in prima persona ha curato anche la produzione artistica, affiancato da Enzo Foniciello al coordinamento musicale e al basso, Luca Mignano alla batteria e Stefano Bottiglieri alle tastiere. La registrazione e i mix sono stati affidati a Stefano Formato. La produzione esecutiva è di Carlo Antognetti.

L’EP, registrato nel centro storico di Napoli, è un piccolo viaggio tra la West Coast, Rio De Janeiro e la stessa città ai piedi del Vesuvio, caratterizzato da sonorità che si mescolano ridefinendo i confini geografici, in stile Contemporary R&B con cui il cantastorie napoletano sembra sentirsi perfettamente a suo agio.

Spiega l’artista a proposito dell’EP: “3 ‘O Figlio D’’O Rre” si rifà alle mie origini rapportate ai nostri giorni, ai miei ascolti, al mio modo di guardare alla musica, anche d’oltreoceano. “3” per il mio terzo progetto, “‘O Figlio D’’O Rre” per citare la terza “voce”, declinata al maschile, del gioco della cavallina.
La cavallina era un gioco semplice della mia infanzia, innocente e pulito, con cui i bambini si confrontavano, competevano anche sportivamente, senza l’ausilio dei cellulari, senza interferenze; e le “voci” del gioco variavano da quartiere a quartiere, da città in città”.

Dal nuovo EP è estratto il singolo in rotazione radiofonica “Money And Honey” un brano dai forti rimandi newyorkesi e non solo nella sonorità, bensì anche il testo esplicito puntella il mondo di Notorius B.I.G., Gucci Mane, Travis Scott, rivelando quella frontiera che spesso, non solo, non separa la legalità e l’illegalità di alcuni rapper, anche nostrani, ma perfino a volte la confonde. Ed è sempre più un dato di fatto constatare quanto le periferie della Napoli di oggi somiglino a quelle di NY degli anni ’80 e ’90.

Qual è il messaggio contenuto nel brano Money and Honey e cosa ti ha ispirato la sua scrittura?

Il messaggio è sempre positivo, è un invito a non lasciarsi ammaliare dai soldi facili, perché nulla ci è dato senza conquista, senza sacrificio. E alla base ci sarebbe un discorso lungo da fare sulla scolarizzazione, sull’arte e sulla musica che dovrebbero essere un faro continuamente acceso su alcune realtà di periferia che vivo costantemente. Per questo brano, sono stato ispirato da un documentario su Notorius B.I.G., quel mondo e mood d’oltreoceano, che troppo spesso sento molto vicino alle periferie della mia Napoli.

In una società dell’apparire abbiamo smesso di essere ed è quanto la tua canzone mi ha trasmesso, cosa ne pensi della continua ricerca dell’apparire? 

È davvero avvilente. Capisco quanto sia necessario per la “moda” seguire fenomeni del momento, ma questo andazzo dura oramai da moltissimo tempo. Bisognerebbe invece ricercare la bellezza delle cose, attraverso la via dell’arte, stipare la semplicità, la cura per le parole, rimodulare le tensioni, rallentare, decisamente rallentare questo pazzo mondo.” 

Abbiamo dimenticato ciò che è realmente importante nella vita dando urgenza a ciò che urgente non è? 

Dici bene. È diventato tutto urgente, in questo modo ci stanno forgiando, così drogano le menti delle nuove generazioni. Si arriverà irreparabilmente a un doloroso scontro per resettare tutto e gestire nuovamente l’urgenza, che a parer mio, al momento, è una sola: curare l’ambiente, il territorio e le fragili comunità.

Tutto questo accade perché non abbiamo il coraggio di fermarci e ascoltarci, perché abbiamo paura di rompere gli schemi nell’incertezza di cosa ci aspetta?

Sì. Lo dicevo prima: rallentare. A volte perché no, è doveroso fermarsi per poter ascoltare i bisogni su più longitudini, quelli della dirimpettaia, così come quelli del pianeta. E lo abbiamo visto in poche settimane con il Lock Down come la natura si è ripresa i suoi spazi, come il mare e i fiumi hanno smesso di tossire immondizia. Credo che non ci sia alternativa, rallentare, fermarsi e fare.” 

Cosa ci puoi raccontare del video che accompagna la canzone?

Il video è stato realizzato da un giovane videomaker abruzzese, Nicola Calabrese, con il quale ho già collaborato per il videoclip di AUM! (il singolo precedente), e anche questa volta mi sono affidato alla sua verve al suo linguaggio che sento vicino al mio; ed infatti Nicola, ha voluto raccontare attraverso le immagini, alcune sfumature sugli “eccessi”, sui “vizi”, che il più delle volte portano ad un corto circuito, mettendo a repentaglio la vita stessa.”  

Possiamo trovare un filo conduttore tra tutte le canzoni del tuo EP?

Assolutamente sì. Queste canzoni sono nate durante il periodo della pandemia, ed è probabilmente tangibile questo desiderio di lasciarci tutto alle spalle, di riemergere e riprenderci in mano la nostra vita, le nostre giornate, con un bagaglio di esperienza in più che questo periodo ci ha insegnato, sperando che possa essere un monito a fare meglio, a fare il giusto.” 

Cosa secondo te accomuna le periferie di Napoli a quelle di NY anni ’80 e ’90?

Il disagio, l’assenza completa di guide, delle istituzioni; la rabbia e la prepotenza viene fuori anche per questo. Regna la legge del più forte, del più furbo, delle bande. Sono comunità depresse e lasciate il più delle volte senza margini per i cambiamenti

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Ci sono diverse cose in pentola, quella che più mi sta a cuore è quella di portare la mia musica, quanto prima, in giro per la penisola. E il nuovo anno porterà un mio brano in corto indipendente.” 

Mi piace abbinare la musica alla cucina e quindi ti chiedo se tu fossi un piatto che piatto saresti e perché?

“Spaghetti alla Gennaro”, il piatto preferito di Totò, un piatto all’apparenza semplice, con ingredienti mediterranei che bisogna abbinare e dosare bene: acciughe, pane raffermo, pomodorini, basilico e peperoncino… insomma un mix di sapori che inebriano e colorano una giornata.