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Pino Daniele “Tutto quello che mi ha dato emozione viene alla luce” è il libro di Alessandro Daniele

L’autore lo presenterà domenica 20 novembre a Milano, presso Mondadori Mega Store di Piazza Duomo, alle ore 18.30, in occasione di Bookcity Milano.

Pino Daniele – “Tutto quello che mi ha dato emozione viene alla luce” è il libro sul mitico “Mascalzone Latino”, scritto dal figlio Alessandro ed edito da Rai Libri, disponibile in libreria e negli store digitali.

L’autore lo presenterà domenica 20 novembre a Milano, presso Mondadori Mega Store di Piazza Duomo, alle ore 18.30, in occasione di Bookcity Milano.

L’incontro con Alessandro Daniele sarà moderato da Massimiliano Finazzer Flory, attore, drammaturgo e registra teatrale.

La vita e le circostanze che stanno dietro l’arte e le canzoni di Pino Daniele: dall’infanzia all’esplosione del suo straordinario e incredibile talento creativo, dagli anni della consacrazione musicale al successo internazionale.

Napoli e i suoi mille colori, i sentimenti che vivono e fioriscono tra gli accordi: dall’amore per la chitarra scoperto da ragazzo tra le strade di un basso napoletano alla certezza di non poter stare senza fare musica. Un viaggio che ha come punto di partenza e di arrivo assoluti la musica. Il libro è l’omaggio di un figlio a un padre, ma anche un documento che ripercorre i primi anni della carriera dell’artista, album dopo album. E in mezzo la vita. Alessandro Daniele racconta il musicista fiero della propria notorietà e al tempo stesso timido di fronte all’immensa popolarità. L’uomo che attraverso le proprie note e la propria voce ha sedotto (e mai abbandonato) milioni di fans.

«Questo è per me un documento che mette insieme l’uomo e l’artista – dichiara Alessandro Daniele – perché non credo esista una separazione tra i due. Il libro traccia un percorso cronologico della sua vita, racconta il momento in cui papà incontra se stesso, deve farci i conti e trovare l’equilibrio, anzi l’armonia, e risulterà essere il rapporto più complicato che dovrà gestire nella sua vita. Ho cercato una formula nel segno di una compartecipazione sana del lettore, che non è quella di guardare dal buco della serratura. La narrazione così ha assunto una duplice finalità: da una parte la storicizzazione, dove i racconti danno conto della radice artistica di mio padre; dall’altra, invece, la sua esperienza umana, che si riflette nelle sue opere come nel titolo di questo libro – “Le sofferenze, i disagi, i sacrifici, le persone che ho amato, tutto quello che mi ha dato emozione viene alla luce” – è anche una testimonianza di inclusione sociale in vari ambiti e che spero possa essere da esempio a chi ha bisogno, per chi si ferma davanti alla prima difficoltà».

I proventi del libro sostengono “i suoni delle emozioni” per il contrasto alla povertà educativa ed il disagio scolastico, un progetto che Alessandro Daniele cura da qualche anno con la Fondazione Pino Danielee che si basa sul sistema di valori di suo padre, atto ad utilizzare la musica come linguaggio per comunicare gli stati d’animo ed i sentimenti (info: www.fondazionepinodaniele.org).

Alessandro Daniele (Napoli, 1979)è project manager e produttore artistico in ambito musicale. Secondogenito di Pino Daniele, ha lavorato per quindici anni con il padre, diventandone in breve tempo il personal manager. È docente di varie discipline dell’organizzazione e della gestione dello spettacolo al conservatorio di Musica Giuseppe Verdi di Milano. Dirige la Fondazione Pino Daniele ETS per il perseguimento delle attività sociali e benefiche intraprese dal padre, preservandone la memoria attraverso iniziative culturali e musicali in suo nome, laboratori di ricerca musicale e la formazione artistica di giovani talenti.

Mr Bachmann e la sua classe da oggi 5 Ottobre nelle sale italiane

Mr Bachmann e la sua classe da oggi 5 Ottobre nelle sale italiane

In occasione della Giornata Mondiale dell’Insegnante arriva nelle sale italiane, con Wanted Cinema, il docu-film di Maria Speth

Da oggi mercoledì 5 ottobre, in occasione della Giornata Mondiale Degli Insegnanti, arriva nelle sale italiane con Wanted CinemaMr Bachmann e la sua classe, il docu-film di Maria Speth che alla 71ª edizione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino si è aggiudicato l’Orso d’argento – Premio della giuria e il Premio del Pubblico.

Quello di Maria Speth è un documentario incentrato sull’integrazione e sul ruolo cruciale che la scuola ha nell’abbattere le barriere e superare le difficoltà dovute alle origini, ai modi e ai costumi differenti. “Mr Bachmann e la sua classe” è ambientato nell’Istituto Comprensivo Georg Büchner di Stadtallendorf, in Nordhessen (Germania), una cittadina industriale la cui storia è segnata da un importante flusso migratorio che risale all’epoca nazista. Una scuola in cui le lezioni sono quanto di più lontano dall’approccio nozionistico e mirano innanzitutto ad un maggior coinvolgimento degli studenti. Particolare è anche l’approccio alle materie, sempre ricalibrate sulle esperienze dirette degli studenti. 

Mr Bachmann è un professore non convenzionale, a partire dal look scanzonato. La sua è una didattica innovativa e rivoluzionaria che parte dalla musica, linguaggio universale che abbraccia tutte le materie oggetto di insegnamento. Alla base di tutto c’è il dialogo, la parola, la condivisione della propria cultura, la visione della diversità come valore aggiunto che arricchisce e stimola l’uguaglianza

Per creare un’atmosfera familiare in cui tutti si trovano a proprio agio, Bachmann impronta il suo metodo sull’ascolto dell’esperienza e sul rispetto della cultura di ognuno dei suoi studenti, ragazzi di età compresa tra i 12 e i 14 anni, tutti provenienti da Paesi diversi. La sua missione, prima ancora dell’insegnamento delle materie scolastiche, è far capire a ogni studente che è prezioso, che è qualcuno e che tutti hanno delle capacità per affermarsi nella vita. La didattica di Bachmann si basa sul concetto e sul valore dell’inclusione e mira a stimolare il senso di curiosità degli studenti per prepararli ad affrontare non solo la scuola, ma il lavoro e il mondo in cui vivono.

http://wantedcinema.eu/www.instagram.com/wantedcinema/

il viaggio – la musica – l’arte

Augusto Daolio: uno sguardo libero il viaggio – la musica – l’arte

Dal 7 Ottobre all’8 Gennaio 2023 a Reggio Emilia un’esposizione racconterà la poliedricità del fondatore e voce indimenticata de I Nomadi.

Il 7 ottobre 2022, esattamente a trent’anni dalla sua prematura scomparsa, presso lo Spazio Gerra di Reggio Emilia, si apriranno le porte di un’esposizione che racconterà la poliedricità di Augusto Daolio, fondatore e voce indimenticata de I Nomadi.

L’attività di cantante, di pittore, di poeta e di divulgatore sarà testimoniata grazie una serie di materiali (molti dei quali assolutamente inediti) tra cui disegni, dipinti, schizzi, taccuini di viaggio, fotografie, manoscritti e video, la maggior parte dei quali messi a disposizione dagli archivi personali di Rosanna Fantuzzi, compagna di Augusto Daolio.

Sarà un allestimento creato intorno a temi e parole chiave, fortemente caratterizzanti sia la produzione artistica che la vita di Daolio.

L’inaugurazione si terrà venerdì 7 ottobre alle ore 17:00 e l’esposizione sarà aperta al pubblico fino all’8 gennaio 2023 ad ingresso gratuito con offerta libera.

I proventi saranno devoluti all’Associazione Augusto Per La Vita e al CORE (Centro Oncologico ed Ematologico di Reggio Emilia).

“Ho sentito la necessità di aprire alcuni spazi chiusi da sempre, contenevano quel privato solo “nostro” che però ora era doveroso condividere con le persone, le stesse alle quali Augusto aveva offerto una grande parte di sé, con passione e affetto.”

(Rosanna Fantuzzi)

“Tutte le arti erano dentro di lui: pittura, poesia, musica. La sua voce grande e inimitabile veniva dal cuore, con il cuore Augusto parlava alla gente e scriveva testi, con la mano dipingeva.”

(Beppe Carletti)

“Quando finiva di cantare i colori che aveva nella voce, Augusto li trasferiva su una tavolozza e con i suoi pennelli dipingeva con grande sincerità le sue verità. In lui canzone e pittura vivevano come vasi comunicanti… In tutto quello che ha combinato Augusto c’era poesia.”

(Vincenzo Mollica)

“C’è una cosa che non dobbiamo dimenticare mai: Augusto era un uomo buono. Buono come pochi al mondo! Grazie se continuerà a mandarci il sole del suo eterno mattino.”

(Marino Bartoletti)

“Approfondire la sua figura di artista a 360 gradi, connettendo tutte le sue forme espressive è una importante opportunità che ci arricchisce ulteriormente, come cittadini del mondo ed anche in fondo – permettetemi – con un certo orgoglio emiliano.”

(Luca Vecchi – Sindaco di Reggio Emilia)

Aperture: venerdì – sabato – domenica e festiviOrari: 10:00 – 13:00 \ 15:00 – 19:30Spazio Gerra – Piazza XXV Aprile, 2 – Reggio Emilia – Info 0522 585654
https://www.spaziogerra.it/programma/augusto-daolio-uno-sguardo-libero/IG @spaziogerrahttp://www.augustoperlavita.it
https://www.ausl.re.it/core
Andare Oltre è la nuova canzone di Niccolò Fabi

Andare Oltre è la nuova canzone di Niccolò Fabi

Il 2 Ottobre sarà in concerto all’Arena di Verona, in occasione dei suoi 25 anni di carriera

Il video di accompagnamento della canzone è realizzato da Valentina Pozzi

«E intanto sono già

al di là del ponte

La mia condanna lo sai è

Andare oltre».

A distanza di 3 anni da “Tradizione e Tradimento”, disco prodotto con i suoi compagni di sempre, Roberto Angelini e Pier Cortese, a cui hanno partecipato anche i produttori elettronici Costanza Francavilla e Yakamoto Kotzuga, Niccolò Fabi non smette di raccontarsi e sperimentare e, invertendo la rotta, cambia nuovamente strada coinvolgendo un’orchestra sinfonica di 35 elementi per il suo nuovo brano “Andare oltrehttps://NiccoloFabi.lnk.to/AndareOltrePR

Una commovente canzone d’amore che segna musicalmente il primo incontro ufficiale tra il cantautore romano e il Maestro Enrico Melozzi, con la sua Orchestra Notturna Clandestina.

Un’immersione di 5 minuti nel racconto delle complesse dinamiche che si celano nel mettersi in gioco e ricominciare dopo una separazione.

Niccolò Fabi, con i suoi testi riesce ad emozionare e a offrire sempre interessanti spunti di riflessione, grazie alla consolidata capacità di raccontare il suo tempo e le esperienze di vita più disparate, compreso il cantare dell’amore anche nelle sue fasi più dolorose, raccontate con delicatezza e profondità.  La cover del brano è un’illustrazione di Shirin Amini.

Andare oltre”, pubblicata da BMG, accompagna il pubblico all’inizio di un nuovo viaggio musicale di Niccolò che troverà la sua massima espressione durante l’evento del 2 ottobre all’Arena di Verona, occasione unica per festeggiare i suoi 25 anni di parole e musica.

In quest’occasione per la prima volta Niccolò Fabi si esibirà da solo sul palco dell’anfiteatro più antico d’Italia e coinvolgerà l’Orchestra Notturna Clandestina, insieme a cui darà nuova veste ad alcune canzoni del suo repertorio, donando così a sé stesso e al suo pubblico un’esperienza inedita.

Il pubblico potrà godersi un momento unico di grande festa e intensità, uno spettacolo speciale – mai realizzato in 25 anni di carriera – in cui il suono orchestrale si alternerà al sound intimo che da sempre contraddistingue il cantautore.

I biglietti per il concerto, prodotto e organizzato da Magellano Concerti, sono disponibili nei circuiti di vendita e prevendita abituali (https://www.ticketone.it/artist/niccolo-fabi/).

Per info: www.magellanoconcerti.it

Dal 1997 ad oggi, Niccolò Fabi ha costruito un percorso incentrato sulla ricerca della libertà espressiva, restando sempre fedele al richiamo artistico e all’urgenza creativa. La sua carriera testimonia l’evoluzione di un uomo e di un artista che ha deciso di immergersi nelle canzoni, portandole alla loro essenza, senza smettere mai di sperimentare e ricercare nuove sonorità.  

E anche per questa nuova esperienza all’Arena di Verona, il cantautore romano continua a mettersi gioco sperimentando nuovi universi sonori insieme al Maestro Enrico Melozzi. I due si conobbero durante un viaggio notturno Lecce/Roma in occasione de La Notte della Taranta 2013, dove Niccolò era ospite ed Enrico Melozzi assisteva Giovanni Sollima, maestro concertatore di quell’edizione. E adesso si ritroveranno a condividere una parte del concerto all’Arena di Verona, luogo che ha segnato altre due tappe importanti del percorso artistico del cantautore romano: l’apertura nel 2000 del concerto di Sting, suo punto di riferimento musicale, e lo spettacolo in trio con Silvestri e Gazzè, nel 2015, quando ha condiviso con il pubblico un momento magico e di grande emozione, dopo aver eseguito “Costruire” e “Solo Un Uomo”. In quell’occasione pensò che un giorno sarebbe tornato su quel palco, da solo, con le sue canzoni. E lo farà quest’anno in modo speciale.

Foto di Simone Cecchetti

Con più di 90 canzoni, 9 dischi in studio, 2 raccolte ufficiali, 1 progetto sperimentale come produttore, 1 disco di inediti con la super band FabiSilvestriGazzè, 2 Targhe Tenco per “Miglior Disco in Assoluto”, dopo 25 anni di musica Niccolò Fabi oggi è considerato uno dei più importanti cantautori italiani. Nel suo percorso artistico tanta musica, tanta sperimentazione e un avvicinamento sempre più evidente a un sound d’oltreoceano. Cantautore, produttore e polistrumentista, negli anni ha continuato a lavorare sul rapporto tra parole e musica, sia in termini performativi – con appuntamenti all’interno di rassegne culturali – sia in chiave formativa – è attualmente docente all’interno della scuola Officina delle arti Pierpaolo Pasolini.   

www.niccolofabi.it – https://www.instagram.com/niccfabi/ – www.facebook.com/niccolofabimusic/

Il Cous Cous Fest a San Vito Lo Capo dal 16 al 25 Settembre 2022

Il Cous Cous Fest a San Vito Lo Capo dal 16 al 25 Settembre 2022

Quest’anno festeggia il suo venticinquennale all’insegna dello slogan “Love Never Stops” riunendo, come da tradizione, Paesi e culture diverse per promuovere la pace, lo scambio e la multiculturalità.

Dieci spettacoli gratuiti sulla spiaggia di San Vito Lo Capo: Dargen D’Amico, Eugenio Bennato, Paola Turci, Med Free Orkestra, Ermal Meta, Piero Pelù, Lello Analfino, Orchestra Notte Della Taranta, Shantel, Agricantus, Brama, Eman e Cordio. Ecco il cast completo del Cous Cous Fest, il festival internazionale dell’integrazione culturale in programma a San Vito Lo Capo (TP) dal 16 al 25 settembre 2022 che quest’anno festeggia il suo venticinquennale all’insegna dello slogan “Love Never Stops” riunendo, come da tradizione, Paesi e culture diverse per promuovere la pace, lo scambio e la multiculturalità.

Il Cous Cous Fest è organizzato dall’agenzia Feedback in partnership con il Comune di San Vito lo Capo, con il sostegno di Bia CousCous, Conad, Electrolux, UniCredit e con il supporto del progetto “Don’t touch”, promosso dalla cooperativa sociale Badia Grande.  

Il prossimo settembre San Vito Lo Capo tornerà ad ospitare chef provenienti da tutto il mondo, ospiti e artisti per una dieci giorni di appuntamenti, sfide di cucina, degustazioni, concerti e incontri culturali. 

L’edizione di quest’anno, sotto l’aspetto prettamente musicale, si avvale della direzione artistica di Massimo Bonelli (www.massimobonelli.it), già direttore artistico del Concertone del Primo Maggio di Roma oltre che consulente discografico, event manager e produttore, e della sua iCompany (www.icompany.it), una delle realtà di riferimento della scena musicale attuale nazionale.

Il neo-direttore artistico, Massimo Bonelli, ha ideato un palinsesto di spettacoli orientato a riavvicinare l’evento al suo focus culturale originario, a cavallo tra folk, world, elettronica e reading di approfondimento tra parole e musica.

Queste le dichiarazioni di Massimo Bonelli, direttore artistico del Cous Cous Fest 2022:Ho lavorato con entusiasmo alla costruzione di un cartellone artistico che riuscisse ad avvicinare il Cous Cous Fest ai valori su cui fu fondato 25 anni fa, a cavallo tra integrazione culturale, sperimentazione e intrattenimento. L’esigenza, condivisa con organizzatori e amministrazione comunale, è stata quella di imprimere all’evento questa nuova direzione senza tradire del tutto la vocazione spiccatamente pop delle sue più recenti edizioni. Credo sia un cartellone di profilo, sia dal punto di vista squisitamente spettacolare che in termini di offerta culturale. Mi ritengo dunque soddisfatto di questa prima tappa di avvicinamento alla nuova direzione musicale più ‘world’ che ritengo maggiormente adatta a raccontare il festival e che mi auguro possa essere pienamente e definitivamente abbracciata nelle prossime edizioni dell’evento.” 

Novità dell’edizione di quest’anno saranno gli incontri con gli artisti, i Talk and Music, una serie di interviste che vedranno protagonisti Paola Turci, Ermal Meta e Piero Pelù in un dialogo alla loro scoperta e riscoperta, anche e soprattutto oltre la musica.

«La grande musica dal vivo ritorna al Cous Cous Fest – spiega Giuseppe Peraino, sindaco di San Vito Lo Capo – e lo fa alla grande con un cartellone di dieci spettacoli gratuiti che si svolgeranno sulla spiaggia e sotto le stelle, in uno scenario incantevole. Sarà un’edizione speciale, che celebra l’importante anniversario dei 25 anni di storia del festival, segnando un ritorno al passato, alle origini culturali e artistiche dell’evento».

Ecco il cartellone completo con le relative date della 25^ edizione del Cous Cous Fest:

Venerdì 16 settembre

Dargen D’Amico in concerto

Il cantautorap, che sta portando in giro per l’Italia la sua hit “Dove si balla” lanciata al Festival di Sanremo, ha saputo inventare una chiave del tutto personale al rap, tra tradizione cantautorale italiana e una ricerca che attraversa i territori della musica classica e dell’elettronica per ricongiungersi al pop.

Sabato 17 settembre

Eugenio Bennato Tarantapower in concerto

Dalla Nuova Compagnia di Canto Popolare a Taranta power, oltre 50 anni di carriera dedicata alla ricerca della musica popolare dell’Italia meridionale.

Domenica 18 settembre

Paola Turci – talk and music

Ernesto Assante incontra Paola Turci. Talento, coraggio, classe e determinazione. Una carriera unica, costellata di successi ottenuti attraverso diverse fasi artistiche che l’hanno vista, ogni volta, confermare ed accrescere la sua credibilità e il suo posto tra le più rilevanti artiste e musiciste italiane di sempre.

Lunedì 19 settembre 

Med Free Orkestra in concerto

Nata 12 anni fa nel quartiere romano di Testaccio da un’idea di Francesco Fiore, da sempre un melting pot di suoni e culture, da sempre vicina agli “ultimi” ha fatto della musica un luogo di aggregazione e di scambio.

Martedì 20 settembre 

Ermal Meta – talk and music

Tra i più grandi e apprezzati cantautori di oggi, autore, produttore, polistrumentista e cantante, ora anche scrittore con l’uscita del suo primo romanzo “Domani e per sempre”.

Aftershow @ Eman + Cordio

Eman, all’anagrafe Emanuele Aceto, è un cantautore dalla grande originalità compositiva, che incontra testi profondi, spesso veicolo di messaggi a carattere sociale o di denuncia, ma anche ironici e provocatori. Pierfrancesco Cordio, in arte Cordio, è un giovane cantautore catanese, scoperto da Ermal Meta, che ne ha curato la produzione artistica nella sua prima parte di carriera e che lo ha portato in tour come opening act nei suoi concerti per oltre 50 date in tutta Italia.

Mercoledì 21 settembre 

Piero Pelù – talk “Spacca l’infinito”

Cantautore, frontman e co-fondatore dei Litfiba, ha pubblicato 20 album di studio e 7 album live vendendo oltre 7 milioni di copie. Grande performer, si è esibito in tutto il mondo e al Cous Cous Fest 2022 verrà a raccontarsi attraverso il suo Spacca l’infinito, il “romanzo di una vita” che ha recentemente pubblicato per Giunti editore.

Aftershow @ Brama

Brama, nome d’arte di Pierpaolo Saccomandi, nei suoi testi è spesso presente una reminiscenza acida del cantautorato italiano che si contrappone a un’estetica musicale appartenente alla scena elettronica europea. 

Giovedì 22 settembre 

Lello Analfino in concerto

Frontman del gruppo siciliano Tinturia, nel corso degli anni si afferma come vero e proprio “animale da palcoscenico”. Un artista esaltante e coinvolgente per chi guarda le sue performance dal vivo. Un moderno folletto che non disdegna di trasformarsi in giullare per dire quello che pensa nelle sue canzoni.

Venerdì 23 settembre 

Orchestra Popolare Notte della Taranta in concerto

Una visione contemporanea ma sempre legata alla forza ancestrale della musica popolare e tribale del ritmo del tamburello, portata in tutto il mondo: dall’Argentina alla Cina, dagli Emirati Arabi al Cile. 

Sabato 24 settembre 

Shantel – dj set live on the beach

Uno degli artisti live più impressionanti del nostro tempo. Shantel interagisce con il pubblico e il pubblico lo adora per questo. Chi ha mai visto un concerto di Shantel lo sa: tutti danzeranno in modo estatico ed euforico.

Domenica 25 settembre

Agricantus in concerto

La chiusura della 25° edizione del Cous Cous Fest è affidata al grande ritorno degli Agricantus, una delle band più iconiche della musica popolare siciliana e ospiti tra i più graditi delle primissime edizioni dell’evento, ormai un quarto di secolo fa. La band siciliana è certamente uno dei gruppi italiani più famosi sulla scena internazionale della world music prodotta in Italia. La loro è una miscela musicale particolare creata con strumenti tradizionali, elettronici, tecniche moderne ed arcaiche che trasportano l’ascoltatore in un viaggio in cui le tradizioni orali, le voci ed i rituali del Sud Italia e del Mediterraneo descrivono lontani territori musicali e di grande evocazione.

www.instagram.com/couscousfest/

www.facebook.com/CousCousFest/ 

Dal 9 all’11 settembre 2022 all'Anfiteatro Ivan Graziani di Alghero si terrà la prima edizione dell’Alghero Music Spotlight

Dal 9 all’11 settembre 2022 all’Anfiteatro Ivan Graziani di Alghero si terrà la prima edizione dell’Alghero Music Spotlight

La 3 giorni di eventi e concerti alla scoperta della musica attuale, un vero e proprio happening musicale che inizierà al tramonto ed accompagnerà il pubblico presente fin nella notte algherese.

Dal 9 all’11 settembre 2022 all’Anfiteatro Ivan Graziani di Alghero si terrà la prima edizione dell’Alghero Music Spotlight, la 3 giorni di eventi e concerti alla scoperta della musica attuale.
Un vero e proprio happening musicale che inizierà al tramonto ed accompagnerà il pubblico presente fin nella notte
algherese.


Questa la line-up dell’Alghero Music Spotlight 2022:
9 settembre – Fulminacci, Gaia e Mr.Rain
10 settembre – Ariete, Venerus e Angelina Mango
11 settembre – La Rappresentante di Lista, Ditonellapiaga e Caffellatte


Ognuna delle tre serate di concerti verrà aperta dall’esibizione di un artista emergente selezionato tramite un contest, al quale si sono iscritti 538 artisti.
Nato da un’idea di Massimo Bonelli (da otto anni organizzatore e direttore artistico del Primo Maggio Roma) e Francesco Fiore (producer), supportato dalla Fondazione Alghero e con il coinvolgimento dell’associazione Bayou Club Events, Alghero Music Spotlight trasformerà l’Anfiteatro Ivan Graziani di Alghero in una sorta di Parco della Musica vista mare, con tribune, platea, palco e zona food e beverage.

I biglietti sono disponibili su TicketOne.it.
Alghero Music Spotlight è realizzato in partnership con Sella & Mosca, la celebre cantina sarda, autentica icona nel mondo vitivinicolo italiano, simbolo di qualità ed eccellenza nelle produzioni, da sempre attenta allo sviluppo economico del territorio ed impegnata nel sostenere con convinzione le eccellenze artistiche e culturali locali. Durante le tre serate
dell’Alghero Music Spotlight sarà possibile degustare i vini della cantina e ricevere informazioni sui prodotti vitivinicoli, sempre più simbolo del territorio algherese. 


Angelina Mango

Nel 2020 pubblica l’EP “Monolocale”. Nel 2021 apre il tour di Giovanni Caccamo e Michele
Placido “Parola” e firma il suo primo contratto discografico con Sony Music, iniziando a scrivere e produrre nuovi brani insieme al produttore Enrico Brun e con il supporto creativo di Tiziano Ferro. Tra questi ci sono gli ultimi due singoli, “Formica” e “Walkman”.


Ariete

Portavoce della nuova Generazione Z, la giovanissima cantautrice ha appena debuttato con l’album “Specchio” (Bomba Dischi), arrivato dopo il successo degli EP “Spazio” e “18 anni” e del singolo “L’Ultima Notte”, colonna sonora dell’estate 2021.


Caffellatte

Al secolo Giorgia Groccia, classe ‘94, un’artista poliedrica: cantautrice, attrice e scrittrice, è stata
capace di mettersi in gioco in vari campi. A maggio 2018 ha pubblicato il romanzo “Blue”. Dal 2020 ha pubblicato diversi singoli e ha collaborato con Deddy nel suo ultimo brano.


Ditonellapiaga

Romana classe 1997, Margherita Carducci, in arte Ditonellapiaga, è un’artista che incarna
le infinite articolazioni del complesso animo femminile. Nell’aprile del 2021 pubblica il suo primo EP “Morsi”. Il 14 gennaio 2022 esce “Camouflage”, album rilasciato appena prima della partecipazione alla 72° edizione del Festival di Sanremo – in coppia con Donatella Rettore – con il brano “Chimica”.


Fulminacci

Cantautore nato a Roma nel 1997, l’8 aprile 2019 pubblica il suo disco d’esordio “La Vita Veramente” (Maciste Dischi), album che si aggiudica la Targa Tenco 2019 per la categoria Opera Prima. Il 12 marzo 2021 pubblica “Tante Care Cose” (Maciste Dischi), secondo album che contiene “Santa Marinella”, brano portato sul palco della 71ª edizione del Festival di Sanremo.


Gaia

Finalista di X Factor nel 2016 e vincitrice di Amici nel 2020, nasce nel 1997 da madre brasiliana e padre italiano. Alterna brani in portoghese come “Chega”, primo singolo con cui si fa davvero conoscere e che diviene ben presto uno dei brani più ascoltati del 2020, a brani in italiano come “Cuore Amaro”, con il quale nel 2021 sale sul palco dell’Ariston.


La Rappresentante di lista

Si forma nel 2011 dall’incontro tra la cantante toscana Veronica Lucchesi e il
polistrumentista Dario Francesco Mangiaracina. Dopo il successo di “Ciao Ciao” all’ultimo Festival di Sanremo, certificata doppio Disco di Platino e per mesi ai vertici delle classifiche radiofoniche, hanno da poco pubblicato la riedizione del loro quarto album “My Mamma – Ciao Ciao Edition”, che porteranno live questa estate con un grande
spettacolo full band.


Mr.Rain

Con 12 Dischi di Platino, 6 Dischi D’Oro, concerti sold out e hit come “Fiori di Chernobyl” (certificata Doppio Platino), “9.3” (Platino) e “Meteoriti” (Platino), Mr.Rain è l’artista fuori dal coro, sempre capace di descrivere all’interno delle sue canzoni la parte più intima di se stesso, con particolare attenzione alle parole. I suoi album sono “Memories” nel 2015, “Petrichor” nel 2021 e “Fragile” nel marzo del 2022.


Venerus

Cantautore, polistrumentista e produttore, nel suo disco d’esordio “Magica Musica” (febbraio 2021) esplora il suono a 360° e unisce parole e sonorità in una miscela originalissima che brilla nel panorama contemporaneo. Al suo primo album è seguito “Magica Musica Tour 2021” (dicembre 2021), il disco live che raccoglie i brani nell’arrangiamento presentato nel tour dell’estate 2021, che lo ha visto esibirsi nelle principali città e in alcuni dei più importanti festival italiani.  Con il nuovo tour estivo “Estasi degli Angeli” girerà nuovamente l’Italia in concerto, tornando alla sua cara dimensione live.

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Noi contro di noi è il nuovo brano di Silvia Salemi

Noi contro di noi è il nuovo brano di Silvia Salemi

Per festeggiare 25 anni di “A casa di Luca” l’artista ha scelto di tornare sulle scene con un brano scritto insieme a Matteo Faustini

È in radio e disponibile sulle piattaforme streaming e in digital download “Noi contro di noi” (etichetta Dischi Dei Sognatori / distribuzione Artist First), il nuovo brano di Silvia Salemi (https://SilviaSalemi.lnk.to/NoiControDiNoi).

Il video del brano, per la regia di Mauro Russo

Per festeggiare 25 anni di “A casa di Luca”, canzone presentata al Festival di Sanremo del 1997 e vincitrice del Premio per il miglior testo, Silvia Salemi ha scelto di tornare sulle scene con un brano scritto insieme a Matteo Faustini, giovane cantautore protagonista della 70a edizione del Festival di Sanremo nella sezione Nuove Proposte, e a Marco Rettani, coautore anche degli ultimi due brani di Silvia, “Chagall” e “I Sogni nelle tasche”.

Caratterizzato da sonorità estive, “Noi contro di noi” è un brano che invita chi lo ascolta a riflettere su temi delicati, come il forte bisogno di unità e pace. Un testo diretto e attuale che si lega alle difficoltà che hanno segnato gli ultimi anni e che hanno portato gli essere umani a diffidare del proprio vicino e a non vedere il buono che c’è nell’altro.

«Sapere che “Noi contro di noi” stia incontrando il consenso del pubblico e che da quattro settimane sia uno dei 100 brani più passati dalle radio mi rende molto felice, anche perché è una canzone con un messaggio molto importante – afferma Silvia Salemi – La pace non è assenza di guerra, è una virtù, uno stato d’animo, una disposizione alla benevolenza, alla fiducia e alla giustizia. Di fronte alle parole di Spinoza siamo tutti d’accordo, ma il nostro presente e, per la verità, tutta la storia dell’uomo, dimostrano il contrario. Alle volte basterebbe solo un po’ di gentilezza e tenerezza che solo la consapevolezza di stare tutti sullo stesso pianeta, “sulla stessa palla blu”, ci può far provare. Essere gli uni contro gli altri, come ci dice Hobbes nella sua visione del tutto pessimistica dell’uomo, non ci ha fatto e non ci sta facendo bene e non ci porterà a promuovere il bene. Dopo il Covid sarebbe stato auspicabile che tutti ci fossimo uniti in un grande abbraccio globale, universale, per cercare la pace, invece siamo costretti a vedere immagini drammatiche, al limite del grottesco, dove la gente scappa da militari che sparano indossando la mascherina. Una totale follia. La guerra dentro la pandemia è un male dentro un altro male. Non ha senso essere una superpotenza economica se quella potenza non mette al centro l’uomo. Così abbiamo perso tutti».

ph. Sara Galimberti

Silvia Salemi è una cantautrice, conduttrice televisiva e radiofonica e scrittrice. Nel 1995 vince il Festival di Castrocaro con il brano “Con questo sentimento” e da quel momento non si ferma più, partecipando, prima nella sezione Nuove Proposte e poi da Big, a quattro edizioni del Festival di Sanremo dove nel 1997 viene premiata dalla critica, e al Festivalbar del 1998. Alla carriera di cantautrice affianca un percorso da conduttrice radiofonica su Rai Radio 2, percorso ormai consolidato che la vede quotidianamente ai microfoni di Rai Isoradio Rai Radio 2. Dopo una pausa dalla musica, torna sulle scene discografiche nel 2017 e contemporaneamente pubblica il suo primo romanzo autobiografico, “La voce nel cassetto”. Nel 2017 è alla conduzione di “Piccole luci” su Rete 4 e conduce la rubrica “A casa di Silvia”all’interno del programma “La vita in diretta Estate” su Rai 1Nel 2019 è a teatro con Giuseppe Zeno con “Non si uccidono così anche i cavalli” e partecipa ad “Ora o mai più”, la trasmissione di Rai 1 condotta da Amadeus dove presenta il singolo “Era Digitale”. A settembre 2020 pubblica il singolo “Chagall” e luglio 2021 “I Sogni Nelle Tasche”.

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Rimini di Ulrich Seidl arriva nelle sale italiane con Wanted Cinema dal 25 agosto.

Rimini di Ulrich Seidl arriva nelle sale italiane con Wanted Cinema dal 25 agosto.

Un grande affresco d’autore, in bilico tra sordido ed epico.

Dopo essere stato presentato in concorso all’ultima Berlinale e, in anteprima italiana, al Biografilm“Rimini” sarà proiettato in anteprima domenica 14 agosto all’Arena Cooperativa di Ferrarail 16 agosto all’Arena del Carmine di Lugo (RA) e il 20 agosto all’Arena Estiva di Riccione(RN).

L’elenco delle arene è consultabile qui: wantedcinema.eu/movies/rimini/.

“Rimini” è un film pungente, un ritratto spietato del mondo in cui viviamo ma sensibile alla caducità dell’esistenza. Un grande affresco d’autore, in bilico tra sordido ed epico.

Il protagonista Richie Bravo (Michael Thomas), ex stella della musica tradizionale austriaca, è un attempato cantante che vive in una villa un tempo sontuosa e si esibisce per pochi soldi in tristi alberghetti di Rimini, accogliendo annoiate comitive di anziani, e arrotonda come gigolò per alcune spettatrici solitarie, spendendo le residue energie erotiche.

In occasione del funerale della madre, rincontra il padre (Hans-Michael Rehberg), affetto da demenza senile, che si trova in una casa di riposo in Austria, e il fratello minore Ewald (Georg Friedrich). Ma la sorpresa arriverà con la comparsa di una ragazza, a sottolineare ancora una volta come tutti gli uomini sono prigionieri del loro passato.

Seidl ha costruito il personaggio di Richie Bravo addosso a Michael Thomas, alla sua capacità vocale e alla sua fisicità. Il regista lo aveva visto, infatti, 17 anni fa in Ucraina mentre si esibiva con la sua band, ammaliando il pubblico mentre cantava “My Way” di Frank Sinatra.

Anche per questo film, che segna il suo ritorno alla narrativa dopo due documentari, Ulrich Seidl ha lavorato con la sua fedele squadra. Con Veronika Franz, con la quale scrive le sceneggiature da 25 anni a partire da “Dog Days”, con il cameraman Wolfgang Thaler, che è il suo partner ideale perchè utilizza il minor numero possibile di attrezzature per l’illuminazione e per la macchina da presa per essere pronto in ogni momento a cambiare il programma delle riprese, con Andreas Donhauser e Renate Martin, responsabili del design della produzione, che ben sanno soddisfare il suo gusto estetico.

La spiaggia romagnola coperta di neve, i paesaggi nebbiosi, gli alberghi decadenti di questo “Rimini” ispirano a Ulrich Seidl nuove derive esistenziali dove squallore e lusso, rimpianto e egocentrismo, sono due facce di una stessa medaglia. 

Il film ha ottenuto 4 stelle su 5 dal The Guardian, attualmente ha una valutazione di 7.1 su IMDB, ed è stato definito da Spiegel Online (principale sito tedesco di informazione) “Un ritratto multigenerazionale magistralmente nichilista di una società abbandonata da una madre, proprio prima di quella che il cinico francese Michel Houellebecq ha definito la sottomissione” e da Screendaily “Un ritratto esperto di degenerazione, ma invariabilmente con una svolta comica e probabilmente un pizzico di crudeltà, Seidl è Rimini”.

Se da una parte Richie Bravo cerca di far rivivere la sua fama passata in “Rimini” sulle coste adriatiche italiane, dall’altra suo fratello Ewald cercherà di costruirsi una nuova vita all’estero, in Romania, trama che sarà sviluppata in Sparta”, il secondo film del dittico, già annunciato da Seidl.

Ulrich Seidl (Vienna, 1952) si è fatto conoscere come uno dei registi più controversi dell’attuale panorama cinematografico con “Canicola”, Gran premio della giuria a Venezia 2000, e poi con “Import/Export” e con la trilogia “Paradise” che comprende “Love”, “Faith” (Leone d’argento alla Mostra del Cinema di Venezia) e “Hope”.

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Sgrò e l'ampio respiro dell'Io

Sgrò e l’ampio respiro dell’Io

“Non siamo al centro del mondo” feat. Fanfara Station è il nuovo singolo del cantautore Sgrò.

 “Non Siamo al Centro del Mondo” feat. Fanfara Station (https://ada.lnk.to/nsacdm) distribuito da ADA Music Italy è il nuovo singolo del cantautore Sgrò, in collaborazione con il trio cosmopolita che fonde fiati ed elettronica ai ritmi e canti del Maghreb. La canzone è un invito ad allontanarsi dal calcolo sicuro e comodo della propria quotidianità. Anche a livello musicale la canzone esorta alla scoperta e alla contaminazione, con la fusione di due mondi molto diversi tra loro, quello più cantautorale di Sgrò e quello più world music dei Fanfara Station.

Realizzato con il sostegno di Italia Music Lab e con la direzione artistica di Carlo Alberto Giordanil video di “Non Siamo al Centro del Mondo” parla di confini. Tramite la tematica del viaggio, infatti, ci troviamo dentro una cartina geografica sconosciuta che si riflette sul paesaggio interiore di chi ha deciso di attraversare le proprie frontiere. A una nuova geografia fisica, quindi, corrisponde una geografia emotiva altrettanto nuova. I panorami fuori da noi dialogano incessantemente con i nostri scenari interiori fino a confondersi e contaminarsi l’uno nell’altro. Questa fluidità è resa efficacemente dai tratti mutevoli, primitivi ed evocativi di Luca Di Battista, illustratore e animatore del video.

Intimo, metaforico e autoironico, Sgrò ha pubblicato il suo primo album lo scorso 19 novembre. “Macedonia” (https://sgro.lnk.to/MACEDONIA) è uno sguardo sensibile, inusuale ed evocativo sulla quotidianità. La voce del cantautore, a tratti apatica, eppure sempre molto espressiva, ci offre con queste canzoni la sua macedonia, le sue emozioni tagliate in piccoli pezzi, aspri e dolci. A livello musicale, il cuore del progetto è un profondo amore per le produzioni di Battisti e di Battiato a cavallo tra gli anni settanta e ottanta, con riferimenti stilistici più contemporanei che sono una sorta di preziosa speziatura all’interno delle canzoni: Homeshake, Mild High Club, Glass Animals, Frank Ocean.

“Non Siamo al Centro del Mondo” è il tuo nuovo brano e già dal titolo possiamo intuirne il significato.

“Non siamo al centro del mondo è una frase che dico a me stesso ma è anche un invito agli altri a non continuare ad assecondare sempre tutto ciò che fa comodo perché si perde molto. Ci sono tanti sapori che ci possono sembrare sgradevoli solo perché non siamo più abituati, quindi è solo questione di abituarci di nuovo. C’è tanto caos fuori, il mondo è tanto complesso e tutto questo sta provocando una regressione nell’Io quindi è necessario trovare un respiro più ampio che ci aiuti a tornare fuori dal proprio Io.” 

Infatti, quando ho ascoltato la canzone, l’ho interpretata come se fosse un Io che parla con se stesso perché tu canti di scuse che ti bloccano, di smettere di giudicarsi anche se gli altri ti indicano.

“Assolutamente si! Infatti nella versione originale il ritornello era “Non sono al centro del mondo”. Quando poi l’ho finita e riascoltata ho notato che sembrava troppo ripiegata su me stesso. Portandola al plurale, la canzone, ha avuto un respiro più ampio.”

Così la canzone stessa ha assunto un margine più ampio di interpretazione permettendo all’ascoltatore di pensare di più.

“Esatto! Quello che ho voluto trasmettere a livello di testo abbiamo provato a ricrearlo nell’arraggiamento con i Fanfara Station. Ho voluto inserire la poetica di Sgrò all’interno della World Music dei Fanfara perché è stato come dire: “Non siamo al centro del mondo musicale.”

Francesco Sgrò, in arte Sgrò, esordisce a marzo 2020, pochi giorni prima del lockdown, con il singolo “In Differita” (https://www.youtube.com/watch?v=jo9riqjrr_0), il cui video è stato inserito dalla rivista DLSO tra i 20 video più belli del 2020 e selezionato per l’edizione 2022 del Guarimba Film Festival. Successivamente escono i brani “Le Piante” (https://www.youtube.com/watch?v=oqYSIftwyUA), “Maledizione” (https://www.youtube.com/watch?v=bH4i9P3Au-w) e “Stai Bene” (https://www.youtube.com/watch?v=b0flNRzwAp0), canzoni che entreranno nel suo album d’esordio “Macedonia” (https://sgro.lnk.to/MACEDONIA), uscito il 19 novembre. Nell’estate 2021 Sgrò si esibisce lungo tutta la riviera adriatica (da Comacchio in Emilia Romagna fino a Peschici in Puglia) nel “Manchi solo tour”, un tour per strada (a questo link il riassunto dell’esperienza: https://youtu.be/R_WdZGFEkKA) e partecipa a festival come il Lumen di Vicenza, il Ripartire di Lucca, il Viareggio Music Festival e il MEI di Faenza. Negli ultimi mesi suona al Passatelli in Bronson a Ravenna, a Casa Sanremo grazie alla selezione di Rockit e Officine Buone, per Sofar e come finalista del Premio Bindi 2022. Ph Vanessa Pinzoni

Quando hai scritto il testo di questa canzone?

“Il testo di questa canzone l’ho scritto a marzo di quest’anno ed era un periodo nel quale avevo ripreso a suonare live. È stato un momento di apertura e rimettersi in gioco su un palco, inconsciamente, mi ha stimolato molto infatti mi era tornato in mente un ricordo di circa dieci anni prima quando una sera, ad un concerto, mio fratello, venuto a trovarmi a Bologna, mi disse: “Francesco, se tu morissi ora la musica andrebbe avanti lo stesso, non sei al centro del mondo.” Era stato come dirmi di non rimandare niente, di agire. Questo ricordo è tornato alla mente dopo aver scritto il testo della canzone quindi avrà agito sicuramente a livello inconscio.”

Ti chiedo questo perchè visto il tema della canzone e della parole che tu hai detto come tornare a respirare e cantate come le scuse che ti hanno bloccato ho pensato che questa canzone fosse la conseguenza del periodo che ci ha visti tutti bloccati in casa fisicamente ma che ci ha lasciato liberi di viaggiare con il pensiero, per chi ci è riuscito.

“Assolutamente si, mi hai fatto venire in mente che il testo l’ho scritto poco dopo aver contratto il COVID ed essere stato costretto a restare 15 giorni in camera. La canzone infatti fa riferimento anche a mettere il corpo fuori e come dicevi nel periodo che ci ha visti tutti bloccati, chi lo ha fatto, è riuscito ad uscire ugualmente con il pensiero. Per il corpo è stato terribile perché vedevamo l’altro come un pericolo tanto da evitarne il contatto.”

Ho visto il videoclip che accompagna la canzone e l’ho interpretato come se raccontasse i pensieri di chi, chiuso in casa, non potesse uscirne fisicamente.

“È perfetto perché è proprio così! Il video è stato realizzato grazie al sostegno di Italia Music Lab, in seguito ad un bando a cui ho partecipato e vinto. Abbiamo scelto l’animazione perché riguarda il mio mondo perché la voce di Sgrò è a tratti anche infantile e delicata e quindi le illustrazioni di Luca Di Battista mi sembravano potessero essere in linea con il progetto visto il suo stile ricco di colori e vitalità. Già con la mia canzone “In differita” avevo realizzato un video animato con le illustrazioni di Giulia Conoscenti.”

Mi piace abbinare la musica alla cucina e quindi ti chiedo se tu fossi un piatto che piatto saresti e perché?

“Come Sgrò sarei sicuramente un cornetto alla marmellata di albicocche come quello che mi comprava sempre mia madre quando uscivo da scuola alle elementari. Invece questa canzone mi riporta alla mente il Falafel che vende il mio amico qui sotto casa.” 

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SPOTIFY:SGRÒ

Un album di rivalsa per i Whiteshark

Un album di rivalsa per i Whiteshark

Il duo urban pubblica l’album d’esordio Brezis Vol.1

“Brezis Vol. 1” (https://bfan.link/brezis-vol1), è l’album d’esordio del duo urban Whiteshark. Scritto dai Whiteshark, “Brezis Vol. 1” è un progetto che prende il nome dallo slang con cui vengono identificati i fan del duo. L’album, incentrato sulla voglia di rivalsa, contiene 10 tracce, tra cui i tre singoli usciti nei mesi scorsi: “Stavolta No” (https://backl.ink/147166085), “Non Risponderò” (https://backl.ink/149165865) e “Cachet”. I due ragazzi della provincia milanese si muovono tra sonorità rap, trap e pop, strizzando l’occhio anche alla dance e al raggaeton.  

Dopo aver ascoltato l’album ho avuto la sensazione che questo vostro progetto contenesse un insieme di emozioni e momenti vissuti nel passato quando vi siete fermati a capire chi foste, poi uno sguardo al futuro per dirci chi volete essere e cosa volete fare ma soprattutto è un album radicato nel presente perché è come se diceste noi ora siamo questi al di là di chi eravamo e di chi saremo ed un primo obiettivo l’abbiamo raggiunto al di là di ciò che ci hanno detto in questo anni.

Scave: “È tanta roba è l’analisi perfetta! In questo disco c’è tanto di quello che abbiamo vissuto. Abbiamo voluto cancellare i fantasmi del passato ad esempio con la canzone “Stavolta no” e “Non risponderò”. Poi c’è il presente perché diciamo: “Noi siamo questi e vogliamo raggiungere un obiettivo e anche se tu ci guardi male ed ogni cosa per te non va bene noi comunque andiamo avanti per la nostra strada!”. Ed ancora quello che diciamo in SisSi “nonostante tutto siamo ancora qui”. Infine questo album strizza l’occhio anche al futuro e cioè al prossimo obiettivo. Quindi l’analisi è veramente bella.”

Proprio sugli obiettivi raggiunti nella canzone “Brezis (No Brezis? Exit!)” cantate di tutta quella gente che è pronta ad acclamare il prossimo solo nei momenti di successo infatti cantate:“Tu dicevi che, ma quando, lo sapevi che, ma quando , sempre presente, ma quando, amici da sempre, ma quando, ma quando, ma quando mai!”

Simoroy: ” Esatto perché la classica persona che dirà sempre “Quel gol lo facevo anche io” ci sarà sempre in ogni ambito. Ci sarà sempre qualcuno che nella vita si sentirà più in alto di te e che vorrà distruggerti e buttarti a terra. Quello che penso è che bisognerebbe essere più onesti con gli altri anche quando si chiede un consiglio.” 

Scave: “Quello che cantiamo in questa canzone l’abbiamo vissuto in prima persona perchè, quando le cose andavano bene, molti saltavano e quando le cose non andavano bene non li sentivi più e quindi questa traccia ci è uscita proprio di getto perché abbiamo detto: “Ah si, sei Brezis solo quando vuoi tu?”

Daniele Scavetta, in arte “Scave”, e Simone Filipazzi, in arte “Simoroy”, insieme formano il gruppo “Whiteshark”. Si conoscono per la prima volta a un contest live di Milano e successivamente si rincontrano in uno studio di registrazione a Muggio (MB) per puro caso. Dopo un po’ di featuring reciproci con i nomi d’arte Scave e Simoroy nel 2018 decidono di formare il gruppo Whiteshark esordendo con un EP di 4 tracce dal titolo “Quanto Basta” condito da due videoclip: “Muovilo” e “Non fa per me”. Successivamente escono vari altri singoli, tra cui “Accelera” in collaborazione con il noto rapper Vacca. Nel frattempo iniziano a girare per l’Italia aprendo eventi importanti come il concerto di Shiva al Carroponte davanti a 3000 persone e partecipando, di recente, alle campagne di sensibilizzazione di Wall Of Dolls, Onlus ideata da Jo Squillo. A settembre è uscita “Stavolta No”, la prima traccia del nuovo progetto del duo urban. 

Queste tracce raccontano di ciò che avete vissuto voi due insieme come Whiteshark o singolarmente come Scave e Simoroy?

Scave: “Tutte e due, sia a livello di Whiteshark che personale. Quando io scrivo la mia strofa e Simoroy la sua e ci accorgiamo che la traccia è troppo personale la rivediamo insieme per dare la giusta armonia.”

Qual è il filo conduttore di tutte le canzoni dell’album?

Scave: “Questo gruppo è nato perchè sia io che Simoroy, pur essendo la nostra storia personale diversa, avevamo la stessa voglia di rivalsa e la stessa fame quindi su questi aspetti eravamo in sintonia. Sommando le nostre energie abbiamo deciso di dare al duo il nome Whiteshark. Questo album è incentrato sulla nostra voglia di rivalsa e sul toglierci un po’ di sassolini dalle scarpe.”

Il titolo dell’album Brezis Vol.1 ci fa pensare che in futuro ci saranno altri volumi. Avete scelto questo nome come dedica ai vostri fan?

Simoroy: “Esatto, perché se noi abbiamo la possibilità di fare musica lo dobbiamo a tutti coloro i quali ci ascoltano e per questo abbiamo deciso di chiamarlo come la nostra fanbase. Non c’era titolo più adeguato da dare a questo disco.”

L’album si chiude con il brano “Il titolo sceglilo tu”, perchè questa scelta?

Simoroy: “Con questa traccia abbiamo detto a tutti coloro i quali ascoltano il brano di scegliere il titolo che più piace perché chiamarlo Netflix, visti i riferimenti nel testo, sarebbe stato troppo banale. Questo ci permette di organizzare anche delle challenge sui social, quindi per essere più originali abbiamo deciso di chiamarla così in modo che ognuno sia  poi libero di creare il proprio film.”

Dove nasce l’ispirazione dei vostri testi?

Simoroy: “Quando si soffre e si vivono le situazioni in prima persona i testi li senti maggiormente. Quando li scrivi perché senti qualcun altro raccontare delle situazioni vissute, le puoi solo interpretare. Più vivi, più subisci, più emozioni provi e più sei in grado di descrivere quello che senti in quel momento particolare. È bello quando chi ascolta l’album ci descrive le proprie sensazioni perché come artista pensi che quello che hai scritto sia arrivato e che sia stato colto quello che tu volevi dire. Oggigiorno sono pochi quelli che si soffermano sui testi perché si pensa solo a vedere se si ha il rolex o la cintura di Louis Vuitton e se fai le stories.” 

Scave: “Durante il lockdown è stato difficile scrivere canzoni anche se in quel periodo abbiamo progettato come far uscire l’album visto che era già finito. A livello di scrittura di nuovi testi, non potendo vivere, abbiamo avuto molta difficoltà perché noi scriviamo quello che viviamo. Invece in questi ultimi dieci giorni abbiamo scritto l’equivalente di due dischi ed è uscito tutto di getto.”

Cosa state progettando questa estate?

Scave: “Il live è la cosa a cui ci teniamo di più. Ci piace fare questo paragone calcistico e cioè quando sei in studio di registrazione è come se fossi sul 2-2 e poi il live è il 3-2 ai supplementari. Sul live curiamo tutti i dettagli coinvolgendo molto il pubblico dimostrando tutto l’affetto che proviamo nei confronti dei nostri Brezis.” 

Di seguito la tracklist:

  1. Intro
  2. Stavolta No
  3. Non Risponderò
  4. Cachet
  5. No Cash No Party
  6. Guardi Male
  7. Brezis (No Brezis? Exit!)
  8. Me Lui Noi
  9. SIsSI
  10. Il Titolo Sceglilo Tu

Intro (start)
È la traccia che apre il disco, una presentazione che evidenzia subito l’approccio e la determinazione caratteristica delle tracce successive.
Stavolta no
Attraverso la seconda traccia si può notare una sorta di autoanalisi. I Whiteshark questa volta vogliono giocarsi bene le carte e non schiantarsi, convincendo prima loro stessi e poi gli altri.
Non risponderò
La terza traccia rimane ancora sulla scia riflessiva della traccia precedente e in particolare racconta come i rapporti velenosi possano portare ad autodistruggersi se non si ha il coraggio di agire e reagire.
Cachet
In questo brano cambia completamente il mood: testo diretto, provocatorio, dove esce fuori tutta la voglia di emergere e trasformare la musica in un lavoro.
No cash no party
Qui c’è una piccola denuncia sociale, ovvero la triste verità che gira tutto intorno ai soldi.
Guardi male
Questo brano è un vero e proprio sfogo, all’interno del quale i Whiteshark esortano ad agire senza preoccuparsi dei giudizi altrui.
Brezis (No Brezis?Exit!)
Brano che ha il titolo del disco. I BREZIS sono tutti i fan dei Whiteshark, tutte le persone che si rivedono nella loro musica e nei loro testi. È un invito anche per gli haters e per tutti quelli che hanno pregiudizi a non ascoltarli e ad uscire dalla Brezis Family – No Brezis? Exit!
Me, lui, noi
Traccia contro gli ANTIBREZIS, con l’intento di rafforzare la realtà che i due ragazzi stanno costruendo, ovvero la “Brezis Family”.
SisSi
La penultima traccia è puro fuoco, dove viene rimarcato il fatto che nonostante tutto quello che i ragazzi hanno passato, lottano ancora come squali bianchi.
Il titolo sceglilo tu
Nell’ultima traccia viene preso Netflix come ispirazione. Due strofe due con prospettive diverse: la prima parla di un rapporto di coppia da film, la seconda di quanto, a causa del troppo abuso di Netflix, si sia complicato il rapporto sociale. Ogni ascoltatore avrà una visione soggettiva del brano, da cui il titolo.