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Una notte di riso basmati e pollo all'arancia

Una notte di riso basmati e pollo all’arancia

Un piatto e una canzone sono ben più della somma delle loro parti siano esse spezie e ingredienti, o parole e musica.

ph Nicola Di Dio

La luna da sempre assiste ai nostri cambiamenti, è testimone silente di tutto ciò che accade, assiste alle nostre vittorie ed ai nostri momenti di sconforto e di oscurità. Custode lontana di nostri pensieri ci insegna che nonostante tutto, anche nella profondità più oscura, dobbiamo trovare la forza per sorridere.  Così una notte guardandola mi ha suggerito che:

Accendo le luci del cielo

per indicarti la via

Così anche del buio

Non ti lascerò in balia

Infiniti sono i passi che percorrerai 

Ma al termine del cammino

E lì che mi troverai

Da soli resteremo sotto un cielo stellato

a guardarle cadere

Sapendo che il sogno si avverato

Stammi accanto

Ora che il cielo lentamente si accende

e il tuo sguardo la mia anima attende

Luna che ha ispirato numerose canzoni, tra le tante, La luna (Edoardo Bennato), Fly me to the moon (Frank Sinatra), Walking on the moon (Police), L’ultima luna (Lucio Dalla), To the moon & Back (Savage Garden) e Talking to the Moon (Bruno Mars).

Bruno Mars pubblicò Talking to the moon nel 2010 nel suo album Doo-Wops & Hooligans, album che superò le 6 milioni di copie vendute e che ha collezionato dischi d’oro, di platino e di diamante in tutto il mondo. Album che conteneva, tra le altre, Just the way you are, Granade, The Lazy Song, Marry You, Count Me e Talking to the Moon.

Proprio questa canzone ho abbinato ad un mio piatto, pollo all’arancia e salsa di soia con mandorle, riso basmati e granella di cocco .

Talking to the moon ed è una ballad con sonorità dolci ed evocative nella quale Bruno Mars racconta che:

Di notte, quando le stelle illuminano la mia stanza

(At night, when the stars light up my room)

Mi siedo da solo

(I sit by myself)

Parlando con la luna

(Talking to the moon)

nella speranza che il suo amore perduto ritorni, pensadolo dall’altra parte della luna intento a parlarci come lui.

E così ispirato da questa canzone ho creato la luna con del riso basmati ed il cielo con del pollo e mandorle alla salsa di soia e arancia e granella di cocco per rappresentare le stelle più lontane.

Per la cottura del riso basmati ho seguito i consigli di   https://www.lacucinaitaliana.it/news/trend/come-cuocere-alla-perfezione-il-riso-basmati/

Per la preparazione del pollo alla salsa di soia e arancia ho seguito la ricetta che ho trovato su https://www.cookist.it/pollo-all-arancia/

Il tutto con aggiunta di mandorle tostate e granella di cocco.

https://www.eatmusic.it/il-tortino-di-crepes-in-tempesta/

Il tortino di Crêpes in tempesta

Un piatto e una canzone sono ben più della somma delle loro parti siano esse spezie e ingredienti, o parole e musica.

Un piatto e una canzone sono ben più della somma delle loro parti siano esse spezie e ingredienti, o parole e musica.

In questo blog con un pizzico d’immaginazione, e di sinestesia, da una traccia o da una strofa può nascere una ricetta ‘multisensoriale’.

Così come da un buon vino può  nascere un piatto o essere abbinato, anche da una canzone  o semplicemente da una strofa può nascere un piatto o può essere semplicemente abbinata ad esso.

Ha inizio quindi un nuovo viaggio seguendo le note della musica e i profumi della nostra vita, inizia un viaggio tra le righe dei testi delle canzoni e i colori della cucina alla ricerca del proprio Io, come un “veliero che attraversa la tempesta” e sfida le avversità per raggiungere la sua destinazione, sfida i forti venti e le onde del giudizio della gente che tormentano l’anima e che cercano di trascinarti nel vuoto allontanandoti sempre di più dal raggiungere la propria destinazione, la consapevolezza e l’amore di sé stessi, quell’Io che è quel “faro che sovrasta la tempesta e non vacilla mai è la stella-guida di ogni sperduta barca, il cui valore e’ sconosciuto, benche’ nota la distanza” (Sonetto 116 di Shakespeare). 

©_ANGELO_TRANI

Proprio come canta Isotta, voce romantic dark della musica italiana, nella sua canzone “Io”

Questa notte ci spingeremo così a largo che all’alba ci saremmo perduti 

questa notte ci spingeremo così a largo che…

C’è un veliero che attraversa la tempesta 

“Io” esprime quella voglia di realizzare chi si è nel profondo, racconta la forza insita in ognuno di noi a scoprirsi, a diventare ciò che si è, quella forza ribelle che ci fa sentire inadeguati e insoddisfatti quando usciamo dalla nostra dimensione abituale. Scoprire chi siamo veramente potrebbe significare fare i conti con il passato e con le nostre aspirazioni non realizzate.

«Forse nei miei sogni di bambina c’era una ragazza con una vita più stabile, sposata con figli e un lavoro che tutti avrebbero riconosciuto come tale. “Io” – racconta Isotta – comprende gli aspetti del mio essere, del mio approccio alla vita, le mie fragilità e l’ostinazione a voler trovare me stessa. Canta la sensazione di precarietà che fa parte di ognuno di noi e l’esigenza di un sogno da realizzare, quella portaerei ferma ma sempre pronta per partire».

E proprio ad “Io” mi è piaciuto abbinare un tortino di crêpes con funghi, carne macinata, mozzarella e besciamella al curry, piatto da me realizzato.

Quando ho ascoltato la canzone ed in particolare questa parte del testo “Questa notte ci spingeremo così a largo che all’alba ci saremmo perduti, questa notte ci spingeremo così a largo che… mi è venuto in mente il tortino di crêpes, per forma e colore, a simboleggiare il sole e poi la luna di parmigiano a simboleggiare la notte insieme a stelle di besciamella. “C’è un veliero che attraversa la tempesta” mi ha riportato alla mente il “faro che sovrasta la tempesta”, del Sonetto 116 di Shakespeare e il tortino di crêpes può essere anche inteso come il “faro che sovrasta la tempesta”, tempesta che è rappresentata da schizzi di besciamella al curry. 

Un piatto così come una canzone può essere polisemico, sta a noi scegliere. 

Provate a preparare il piatto e mangiarlo con il sottofondo di “Io”, il piatto avrà un gusto differente.