Isotta: la luce nel nostro lato dark
La cantautrice toscana al Ceglie Summer Festival di Ceglie Messapica in provincia di Brindisi
Con l’inconfondibile eleganza della sua voce e dei suoi movimenti sul palco Isotta, lo scorso 21 Agosto, ha proposto a Ceglie Messapica in provincia di Brindisi, in occasione dell’apertura del concerto di Raphael Gualazzi con Simona Molinari, alcuni brani contenuti nel suo album d’esordio “Romantic Dark” (etichetta Women Female Label & Arts / distribuzione Artist First) (ASCOLTA QUI), disco tra i 5 finalisti del Premio Tenco nella categoria Opera Prima. Accompagnata sul palco da Jacopo Ilari, Leonardo Fontanon e Alessandro Chiavoni, Isotta ha cantato tra le altre Io, Psicofarmci, Palla avvelenata, Pornoromanza, Un due tre stella e Cryptocornuta.
Io, con la quale la cantautrice si è aggiudicata la 17esima edizione del premio Bianca D’Aponte l’unico concorso italiano riservato a cantautrici insieme alla menzione per la miglior musica, racconta il viaggio interiore alla ricerca di sé stessi e della propria unicità. Un viaggio ostacolato dalle parole della gente che tentano di rende impervia la navigazione ma che, nonostante i forti venti avversi creati dal giudizio altrui, non riesce più a rallentare il viaggio perché la consapevolezza di sé stessi rende il vento non un freno ma una spinta per navigare ancor più velocemente nel mare della consapevolezza. Quell’essere arrabbiati con se stessi, cantato nel brano, facilita l’ascolto di sé e diventa poi consapevolezza che permette di solcare mari diversi rispetto a quelli in cui ci si trova.
Psicofarmaci “sono tutti quei costrutti mentali, castelli di sabbia, – racconta Isotta – che la nostra mente crea per cercare di stare meglio”. Il brano racconta l’altro lato del viaggio interiore, di chi invece trova il vento come un freno e si rifugia nel proprio castello di sabbia credendo di essere al sicuro rinchiuso in delle mura che lentamente vengono portare via dal vento facendoti restare solo con i tuoi fantasmi. È proprio quando il vento spazza via l’ultimo granello di sabbia del castello e dolcemente accarezza il viso e i capelli, portando pace nel proprio spirito, segna il momento giusto per ripartire nel viaggio alla ricerca di sé stessi e della propria unicità.
Palla avvelenata, brano portato sul palco della finale di Musicultura 2022 e con il quale si è aggiudica l’ambito Premio della Critica “Targa Piero Cesanelli” e il Premio Afi, è il frutto del ricordo di una sofferenza legata al bullismo che porta ad una guerra contro sé stessi e contro la bilancia. “Palla avvelenata è la mia testimonianza – racconta Isotta – con la quale voglio essere vicina a tutti coloro che vivono una situazione che gli appare insormontabile, come a me allora sembrava”. Un viaggio che lascia delle cicatrici profonde, cicatrici che rappresentano la mappa del lungo viaggio per superare la cattiveria di chi trovava una forza effimera solo quando era in gruppo.
Pornoromanza racconta una storia di revenge porn, una delle forme più subdole di violenza che, soprattutto in questo periodo storico, sta condizionando tragicamente la vita di molte donne e purtroppo “la gente crede soltanto ad ogni stupida e sporca bugia”.
Un due tre stella è un brano in cui si mette in evidenza la paura di lasciarsi andare in questo illusorio Paese dei Balocchi che finisce per toglierci il coraggio di esprimere la nostra unicità e nel viaggio alla sua ricerca bisogna inevitabilmente fare i conti con la parte peggiore di sé stessi “È importante conoscersi ed accettarsi per quello che si è – racconta Isotta – quindi la parte peggiore di noi se accolta con amore e quindi non cercando di eliminarla, potrebbe non essere più la parte peggiore ma semplicemente una caratteristica propria e potrebbe poi piacerci di più.”
Cryptocornuta, con la quale Isotta ha chiuso la sua esibizione, è un brano che la cantautrice spiega con una metafora “siamo il cappello magico del mago dove si nascondono le tante possibilità umane e in base alle nostre unicità ne tiriamo fuori alcune invece di altre”. “Un’eroina spompata, una cavalla zoppa, una cantante fioca, ferita al cuore con prognosi riservata” è il giudizio gratuito di chi, non riuscendo a raggiungere l’uva, dice che è acerba ed è quel vento che prova a frenare ma che si trasforma in spinta.
Romantic dark quindi è un viaggio dentro la nostra anima attraverso le vibrazioni che crea il suono della voce di Isotta. Rassicurante e serena rappresenta la purezza e la luce è una guida nel lato Dark. Una voce che dolcemente entra nell’anima arrivando fin dentro il nostro spirito che, intento ad accarezzare il cuore, lo fa rallentare creando uno stato fisico e psicologico positivo. È il vento che entra dentro, che porta la luce nel nostro lato dark.