Giovanni Gigante: “Chef around the world”
Giovanni Gigante, chef pugliese, esporta in tutto il mondo la sua passione verso le tradizioni culinarie del Sud Italia
Giovanni Gigante è un chef pugliese di Ginosa in Provincia di Taranto che attraverso un lavoro minuzioso di recupero di tradizioni del territorio e di divulgazione esporta in tutto il mondo la sua passione verso le tradizioni culinarie del Sud Italia. Giovanni Gigante diplomatosi all’istituto alberghiero di Matera si appassiona ai sapori della cucina sull’onda degli insegnamenti di una nonna che rivive in ogni pietanza e del nonno che ogni giorno vedeva curare con dedizione e passione il suo orto. Il suo lavoro lo ha portato a lavorare nelle cucine stellate in giro per il mondo come ad esempio a Singapore al Ristorante Art, una stella Michelin, all’interno del Museo Nazionale d’arte. Ha ricevuto recentemente diverse offerte di lavoro da Singapore, Inghilterra, Grecia e da Dubai ma ha scelto di tornare in Svizzera all’Espace Weisshorn a 2700 metri di altitudine, un ristorante creato e fondato su un concetto di ecosostenibilità, con la supervisione dello Chef Didier Decourten già due stelle Michelin.

Quando è nata la tua passione per la cucina e quando hai compreso che questa potesse essere oltre che una passione anche una professione?
“La passione per la cucina è nata fin da quand’ero bambino vedevo mia nonna cucinare e mio nonno coltivare l’orto. Un’insieme di immagini e profumi dalle quali è scaturita la mia forte passione per i sapori della mia terra. Poi all’età di 17 anni ho iniziato a lavorare in un ristorante stellato ed ho acquisito disciplina e sicurezza ed ho capito che la mia passione, attraverso molti sacrifici, sarebbe divenuta la mia professione per tutto il percorso di vita.”
Come nasce un tuo piatto?
“Un piatto nasce dall’unione di pensieri, dalla immaginazione ed attraverso lo studio delle materie prime in base alla stagionalità. Creare un piatto è impegnativo perchè oltre ad essere provato più volte deve seguire un filo logico e avere giusti equilibri.”
In questi anni hai girato il mondo e lavorato in diversi continenti. Le diverse culture che hai conosciuto hanno influenzato la creazione e la composizione dei tuoi piatti?
“Sicuramente viaggiare molto, oltre ad aver aumentato la conoscenza di prodotti nei vari continenti, è servito anche ad ispirare la creazione dei miei piatti legando le varie culture culinarie, che ho conosiuto, alle tradizioni culinarie del mio sud che restano sempre al centro delle mie creazioni.”

Hai ricevuto diverse offerte di lavoro da Singapore, Inghilterra, Grecia, Dubai ma hai scelto di tornare in Svizzera, cosa ti ha portato a questa scelta?
“La Svizzera per me rappresenta una delle poche nazioni al mondo ad essere completa in vari settori sia lavorativi che di vita per questo ci sono ritornato.”
Qual è il significato di ecosostenibilità in cucina e secondo te qual è il futuro prossimo che ci attende?
“Ecosostenibilità in cucina, secondo il mio punto di vista, significa riprendere metodi di cottura già presenti nel nostro passato come ad esmpio la cottura a carbone. Fondamentale è l’utilizzo attento delle materie prime che ci circondano e trasformarle a tal punto da renderle ricche da ogni punto di vista organolettico.”
In questa calda estate italiana quale piatto ci consigli di prepare?
“Un piatto secondo me perfetto da accostare con le radici pugliesi è una buona Cialledda fredda.”

Se tu fossi un piatto quale saresti e perchè?
“Sinceramente se fossi un piatto sarei il Minestrone di pasta che ho presentato al concorso Primo Piatto dei Campi nel 2023, perchè oltre ad essere un insieme di gusti equilibrati rappresenta il mio essere creativo e determinato nell’affrontare il percorso nella mia carriera come Chef. Ci vuole sempre concentrazione, determinazione , umiltà e sacrificio per raggiungere obiettivi e traguardi importanti.”
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