Isotta: Minuscola è il coraggio di sbagliare 

Isotta: Minuscola è il coraggio di sbagliare 

Minuscola è il titolo del nuovo album di Isotta, già in digitale ed in rotazione radiofonica

Il flusso del nostro tempo è influenzato dalle scelte che facciamo, ad ogni scelta la nostra linea del tempo subisce una variazione. Giusta o sbagliata che sia, la scelta va fatta, dobbiamo trovare il coraggio di scegliere, dobbiamo trovare il coraggio anche di sbagliare perché ogni scelta ci porta, un passo alla volta, verso la scoperta del vero Io e ci porta ad incontrare per “caso” persone che possono cambiare la nostra vita. Ogni scelta ed ogni emozione vissuta ci porta ad allargare il nostro tempo “facendolo vivere non solo in lunghezza ma anche in larghezza” come diceva Luciano De Crescenzo. “Chi sono io” è una domanda ricorrente lungo il cammino del tempo e se questo cammino viene intrapreso accompagnati dal suono della voce di Isotta che è terapia per l’anima perché placa ogni sua turbolenza, che la prende per mano infondendole pace, risulterà più semplice trovare la risposta alla nostra domanda.

Il coraggio di sbagliare, vivere il presente e il chiedersi Chi siamo sono, tra gli altri, i temi contenuti nel nuovo album di Isotta, “Minuscola” (etichetta Apollo Records, distribuzione Ada Music Italy) già disponibile in digitale ed in rotazione radiofonica. In contemporanea in rotazione radiofonica il singolo “Mi piace il caso”.

Minuscola è una sensazione?

“È la sensazione di fronte al nostro senso di inadeguatezza, alle nostre paure ed al sentirsi deboli pur non volendolo essere perché vogliamo sempre far vedere di essere forti e vincenti, padroni della situazione. E quindi è un voler ammettere gli sbagli e le debolezze. Tutti, nel profondo di noi stessi, sappiamo di essere deboli, sappiamo di essere fallaci e che da un momento all’altro possiamo cadere, solo che non lo vogliamo raccontare ed ogni canzone dell’album ricorda questo aspetto. È un segno di forza riuscire ad ammettere di essere deboli e che tutto possa sfuggirci di mano da un momento all’altro. Poi era da un po’ che mi ronzava in testa questa parola “Minuscola”, mi piaceva tantissimo dirlo nella frase della mia canzone “Hawaii” quando faccio riferimento ai cavalloni e mi sento minuscola. Il titolo dell’album volevo richiamasse il senso della paura e dell’insicurezza, poi un giorno, mentre stavo cantando Hawaii, mi venne in mente la sensazione che mi provocava la parola minuscola e così ho deciso il titolo.”  

Anche in quest’album ho trovato la ricerca di se stessi ma da un punto di vista diverso rispetto a Romantic Dark. In Minuscola ho trovato il dualismo Dio e Diavolo inteso come la parte migliore e peggiore di noi, scelte giuste e scelte sbagliate. Per capire chi siamo davvero dobbiamo rivolgerci anche alla parte peggiore di noi stessi e analizzare anche le scelte sbagliate che facciamo.

“In porno amatoriale infatti faccio riferimento al diavolo perché spesso quello che siamo non ci piace e cercare di scoprirci è doloroso perché scopriamo aspetti di noi stessi che non avremmo mai pensato o che magari abbiamo sospettato e che non volevamo che venissero fuori.Chiedere al diavolo chi siamo piuttosto che chiederlo a Dio e anche perché spesso non ci cerchiamo per paura di quello che potremmo trovare. Quindi, per avere un quadro completo di noi, dobbiamo rivolgerci anche alla parte peggiore.”   

ph. Andrea Sacchetti

Una particolarità che ho notato in questo album, a differenza di Romantic Dark nel quale c’erano molti richiami al Luna Park, è il riferimento in ogni canzone, tranne Fantacalcio, agli animali.   

“Il riferimento agli animali, oltre che essere un mondo che mi piace, è un riferimento ad un modo di vivere senza farsi troppi problemi. La loro calma ed il loro modo di vivere mi rilassa e mi insegnano a stare nel presente perché gli animali riescono a vivere nel presente. Nel disco ricorre sempre questo tema del vivere il momento presente senza essere sempre proiettati verso il futuro o al passato.” 

Hai lanciato l’album con il brano “Mi piace il caso”, cosa ci racconta questa canzone e nel video che l’accompagna ho notato che ricorre frequentemente il numero 3 ed un riferimento al romanzo “Il Giro del mondo in 80 giorni”. Il tre l’ho interpretato facendo riferimento alla Kabbala e cioè il tre associato alla terza lettera dell’alfabeto ebraico: Ghimel ג. La forma della lettera richiama la figura di una persona in procinto di correre, quindi la spinta ad uscire da sé e dalle proprie limitazioni. È la volontà di crescere e di uscire dalle nostre abitudini andando nella direzione del nostro vero Sé e cioè alla parte più vera di noi.

“Io credo molto nel caso e nella corresponsabilità tra noi e il caso è quell’energia che ci spinge a trovarci in determinate situazioni. Il tre è un numero al quale sono legata tanto, infatti su uno degli In-ear ho fatto mettere un fuoco con tre punte a simboleggiare io ed i miei genitori. Mentre il riferimento al romanzo “Il giro del mondo in 80 giorni” perché volevo dare il senso di un viaggio perché la vita è un viaggio, perché per  me scrivere questo disco è stato un viaggio nel quale ho incontrato molte persone e sono felicissima sia a livello umano che musicale. Tutti gli autori che hanno collaborato con me come Calvetti, Stefanini, Diego Mancino, Marta Venturini, Veronica Rauccio e Cannella hanno saputo dare un valore aggiunto a tutto il progetto.”

ph. Andrea Sacchetti

Venendo ad “Al di là della felicità” canzone contenuta nell’album quando l’ho ascoltata ho letto per sbaglio “Aldilà della felicità” e questo mi ha dato una chiave di lettura diversa della canzone comunque attinente al testo vedi il riferimento al cuore nella scatola nera o l’autostrada dove non arriva Radio Maria che tu canti. Come se ci fosse, quindi, un Aldilà che va oltre la felicità, al tempo e allo spazio. 

“È vero, ci avevo pensato anche io, in effetti mi piaceva pensare ad un’aldilà della felicità. Nella canzone lo possiamo intendere con un qualcosa oltre la felicità. In questa vita la felicità la puoi trovare e sperimentare e di là per certo non lo sappiamo se ci sia. Al di là della felicità rappresenta la nostra voglia di evasione, la nostra ricerca di sicurezze in una vita che sicurezze non le può dare. Anche ad esempio in Monumentale da passeggio si gioca con le parole infatti Monu-Mentale relativo alla mente o Monumentale come monumento. Questa canzone mi piace tantissimo perché mi fa pensare molto e mi trasmette varie sensazioni.”

Monumentale da passeggio cosa ci racconta?

“Questa canzone è il racconto di una passeggiata durante la quale ogni cosa che vedi ti rimanda ad immagini, ad esempio un vascello in una pozza o nell’odore di un fiore che può essere un rimando al profumo della casa della propria madre. È la realtà e la fantasia che si mischiano, è come se la realtà, a volte, non ci bastasse e quindi c’è la ricerca di un qualcosa che vada oltre. È un invito a venire a passeggiare con me scoprendo realmente chi siamo e non per quello che appariamo.” 

ph. Andrea Sacchetti

Hikikomori invece cosa ci racconta?

“In questa canzone volevo dare il senso della prigionia totale, quel senso di prigionia che ci da la nostra mente perché, spesso, non siamo mai padroni dei nostri pensieri anzi è esattamente l’opposto e cioè che sono i pensieri ad essere padroni di noi. Non riusciamo a scegliere che pensieri avere ed è come essere in balia della mente.”   

The Boys, altra canzone contenuta nell’album, si riferisce alla serie Tv nella quale i Supereroi proprio così eroi non sono, è come un voler apparire diversi da quelli che siamo realmente? 

“Sì è vero, si credono Supereroi invece hanno delle turbe pazzesche. Cantare questa canzone, in particolare il ritornello, mi emoziona tantissimo. Vorrei che da questo disco trapelasse il dover sbagliare, il non aver paura di sbagliare perché l’ho avuto per tanto tempo e ce l’ho tutt’ora, è anche un modo per spronare me stessa. Buttarsi nel vuoto a volte fa paura ma se è quello che ti dice la tua anima lo devi fare per forza, secondo me.”

ph. Andrea Sacchetti

Scelte che ritroviamo anche in “Un pugno al muro” quando canti che “in preda alla ragione faccio solo scelte sensate”. Nel senso che scegliamo sempre con la mente quando, a volte, dovremmo far scegliere alla nostra anima perché apparentemente potrebbe non essere la scelta migliore ma poi si rivela essere quella giusta.

“Si esatto, una scelta che ti può portare a sbagliare ma almeno hai sbagliato a modo tuo, è come si diceva a scuola: «Non copiare perchè se sbagli almeno sbagli con la tua testa (ride)». Si, il senso della canzone è quello e poi dice che alla fine di tutto “mi commuovono le cazzate”. Quando una persona è forte non si può far abbattere facilmente.” 

Altri brani contenuti nell’album sono Finché noia non ci separi: parla dello stato d’animo che racconta meglio di qualunque altro la totale mancanza di amore: “quell’amore di cui si fa un gran parlare è indefinibile, indefinito, instabile, labile, effimero, volatile, sfuggente, mentre la noia è lo spazio tra le parole, la sostanza che grava sui pensieri, è la resa, la fuga, l’abbandono, il vuoto che ci riempie”. La Festa viaggia sul filo sottile e tagliente del rasoio: “procede il cammino instabile delle relazioni umane e ancora più quando in questo compare quel sentimento straordinariamente indefinibile che ci illudiamo di poter fotografare con il termine “amore”. L’amore quando non si fa: “opportunità, possibilità, occasioni, sfide non accettate ma non sempre per mancanza di coraggio”. A seguire Licantropo racconta la storia di una persona che si trasferisce in una città dove spera di realizzare il sogno della sua vita ma ben presto viene inghiottito dalla città stessa che non è ciò che pensava. Fantacalcio canta la paura di vivere e della casualità che gioca un ruolo fondamentale nelle nostre scivolose esistenze. 

Isotta Carapelli, in arte Isotta, è una cantautrice nata a Siena nel 1992. Inizia a cantare e a prendere lezioni di canto all’età di 5 anni. Influenzata fin dalla tenera età dai più grandi cantautori italiani e stranieri, inizia a scrivere le sue canzoni all’età di 14 anni, e a partire dai 16 anni si esibisce dal vivo con svariate formazioni musicali. Nel 2021, vince il premio Bianca d’Aponte con il brano “IO” (Guarda qui). Sempre nel 2021, ad ottobre, esce “Palla Avvelenata” con video (guarda video). A gennaio 2022, esce il singolo “Bambola Di Pezza” (Etichetta: Women Female Label & Arts / Distribuzione: Artist First), accompagnato dal videoclip con la regia di Renato Nassi GUARDA VIDEO. Il disco d’esordio Romantic Dark (etichetta Women Female Label & Arts / distribuzione Artist First – ASCOLTA QUI) è stato prodotto ed arrangiato da Pio Stefanini, con il quale Isotta ha scritto la maggior parte dei brani e condiviso il linguaggio musicale e sonoro che ha portato alla realizzazione di questo suo primo lavoro discografico. Altri singoli estratti dal disco sono “Psicofarmaci” (GUARDA VIDEOCLIP), “Cryptocornuta” (GUARDA VIDEOCLIP) e “Doralice” (GUARDA VIDEOCLIP). Un 2022 pieno di riconoscimenti per Isotta: ha raggiunto la finale a Musicultura 2022, conquistando il Premio della Critica “Targa Piero Cesanelli” e il Premio Afi a Musicultura 2022 e ha raggiunto la cinquina finale per la Targa Tenco “Miglior album d’esordio”. Inoltre, in questi ultimi mesi, ha aperto i concerti di Madame, di Simona Molinari, di Raphael Gualazzi e Sonohra.

Lisa Manara: Lasciami cadere è un grido di libertà

Lisa Manara: Lasciami cadere è un grido di libertà

È in radio e sulle piattaforme digitali Lasciami cadere, l’evocativo brano di Lisa Manara

È in radio e sulle piattaforme digitali “Lasciami cadere”, l’evocativo brano di Lisa Manara che incornicia la sua vocalità libera e istintiva, con il pianoforte che accompagna, in modo delicato, le parole del testo.

“Lasciami cadere” è un brano personale e autobiografico, dalle immagini volutamente caotiche e frammentate, che evocano la sensazione vissuta in un dato periodo della vita dell’artista per il rapporto ambivalente con il padre, figura che per una ragazza rappresenta l’incontro con il mondo esterno, un ponte per la conquista della vita a cavallo tra la famiglia e la società. Al centro l’equilibrio precario tra vicinanza e lontananza, l’uno il riflesso dall’altro e da cui ci si vuole affrancare. Si tratta di un amore che vuole trasmetterci protezione ma che a volte finisce quasi per soffocare la nostra individualità quando l’unica cosa che vorremmo è poterci sentire liberi di essere, di sbagliare e anche di cadere per imparare a rialzarsi.

Lisa Manara nel 2011 partecipa al Talent “The Voice” of Italy nella squadra di Riccardo Cocciante. Nello stesso anno vince il concorso “Donne Jazz & Blues” che le permette di partecipare ad un workshop sulla voce presso la Venice Voice Academy di Los Angeles. Dal 2018 al 2020 è stata la vocalist di Gianni Morandi nel “D’Amore d’Autore Tour” dove ha avuto occasione di duettare con lui all’Arena di Verona, nella trasmissione Rai “Con il cuore, nel nome di Francesco” e al Teatro Duse di Bologna in diretta Radio Bruno TV. All’attivo ha un progetto dal titolo L’Urlo dell’Africanità, che recupera brani provenienti dal territorio africano e non solo, riproponendo arrangiamenti delle hit più celebri di Nina Simone, Miriam Makeba, Cesaria Evora e Fatoumata Diawara, arricchito da sonorità soul, funk ed echi africani, creando un sound moderno, del tutto personale, sfruttando la forma canzone, che nei concerti viene portata ad una dimensione più istintiva e libera.

Ascoltando “Lasciami cadere” ho sentito la voglia di essere liberi di vivere la propria vita perché, a volte, una protezione eccessiva ci impedisce di spiegare le ali ed iniziare a  volare. 

“Questa canzone è proprio un volersi liberare da un peso che ho vissuto e che ho poi superato, è un grido di libertà ed un volersi scrollare l’amore di un genitore che tende, a volte, a proteggerti in maniera eccessiva perché rivede in te le sue caratteristiche e per questo si riflette sulla tua vita volendo subentrare per metterla in ordine. È come se volesse condurre la vita del figlio perché rivede in lui certe sue caratteristiche, a me è successo così. Vuole portare la tua vita al meglio non comprendendo che siamo esseri distinti, ognuno con le proprie peculiarità ed ognuno deve fare i propri sbagli per crescere. Infatti il tema centrale del video è il riflesso, come vedersi sempre l’uno il riflesso dell’altro come il padre che si riflette nella figlia e la figlia che ricerca il padre.”

Quanto è stato impegnativo scrivere, cantare e condividere queste tue emozioni?

“C’è sempre la maschera della canzone, se io dovessi parlare di questo tema mi risulterebbe più impegnativo, invece la musica carica l’emozione e quindi diventa bello vivere l’emozione senza pensare troppo al livello testuale e questo mi libera. Io vivo di quella emozione e la rimando a chi l’ascolta, senza la presunzione di voler arrivare a tutti. È una espressione di libertà, è come dire: «Io sono questa ed ho dire questo!». Quindi mi disimpegna un po’ dal peso eccessivo di una storia personale che devo raccontare.” 

In questo racconto c’è un momento nel quale ti fermi e pensi se sia davvero la scelta giusta quella di lasciarsi andare: “Sai che capita che, ci sia bisogno di stare lontani mi volto cerco un perché, vedo l’amore che ci ha soffocati”

“Si, in effetti, quando devo prendere una decisione ci penso sempre bene perché penso potrebbe essere uno sbaglio ma gli sbagli, da quel che ho appreso, mi sono sempre serviti per andare avanti e capire certe cose. Si, mi piace lasciare sempre questo dubbio. Penso che la musica sia un derivato di questa ricerca continua che facciamo dentro di noi, questo dubbio costante, questa ricerca di una verità che aneliamo sempre e che non troviamo mai ed è quello che fa nascere l’arte in generale.”         

La copertina del singolo rappresenta una tua rinascita? 

“Io fino ad ora ho fatto la cantante che è diverso dal fare la cantautrice perché interpretare brani di altri, come dicevamo prima, ti impegna meno da un punto di vista emotivo e personale sebbene riesci a trovare la tua dimensione in tutti i repertori perché, negli anni, costruisci la tua personalità e ne metti un pizzico in tutto quello che fai, ma non saranno mai le tue storie. Nella copertina ho tolto la pelle che mi ricopriva ed adesso sono io in tutte le parole che scelgo con cura, sono io nelle note che escono dalla mia bocca, nel sound che cerco, adesso sono io in toto.” 

La ricerca delle parole si denota dal testo della canzone, tutto è cucito su misura.

“Si, è un lavoro sartoriale su me. Io faccio molta attenzione non solo alla parola in sé ma anche al suono di quella parola perché, prima di arrivare il significato, ti arriva il suono di una parola è già questo ti fa vibrare determinate corde. Da qui nasce la ricerca della parola giusta. Io non scrivo di getto, butto giù i pensieri,  impiego anche giorni per scegliere la parola giusta che mi vesta bene.”

Quali sono i tuoi progetti futuri?

“Quest’estate sarò in tour con il progetto “L’Urlo dell’Africanità” che non ho abbandonato nonostante il mio percorso da cantautrice ma quest’estate saremo in molti jazz festival e poi dopo l’estate usciranno altri miei brani che saranno sempre autobiografici perché io non riuscirei a raccontare altro che quello che ho vissuto perché io ho bisogno di provarle le emozioni che canto, di sentirne l’intensità, ho bisogno di viverle.”   

Segui Lisa Manara: InstagramSito Ufficiale

Biografia

Lisa Manara nasce in un piccolo paese della Romagna. All’età di 5 anni, grazie alla madre pianista, si avvicina al pianoforte e da quel momento non ha mai smesso di studiare.

Nel 1997 inizia gli studi musicali frequentando i corsi Yamaha presso la Scuola di Musica Vassura Baroncini, sotto la guida di Beatrice Santini. Intraprende  poi lo studio del pianoforte sotto la guida del M° Olaf John Laneri prima e poi del M° Francesco Frudua.

Nel 2008 si diploma in Teoria e Solfeggio presso il  Conservatorio G. Verdi di Ravenna e, nello stesso anno si avvia allo studio del canto moderno sotto la guida della M° Paola Matarrese. 

Prende parte a diverse Masterclass per lo studio del canto tra cui, nel 2011, quella tenuta da Dave Liebman sulle tecniche improvvisative nel jazz; nel 2012 al seminario di canto jazz e tecniche dello scat con Bob Stoloff; nel 2013 con Kevin Mahoghany e sempre nel 2013 alla masterclass  sulle tecniche improvvisative con Silvia Donati. Nel 2013 è semifinalista del Tour Music Fest e prende parte allo stage di canto presso il CET.

Nel 2015 partecipa allo Stage di canto con Sarah Jane Morris e Ian Shaw.

Cantante, musicista, autrice e cantautrice, si laurea con il massimo dei voti in canto jazz, al conservatorio Frescobaldi di Ferrara, sotto la guida dei M° Tiziana Ghiglioni, Giuppi Paone, Sabine Mayer, Teo Ciavarella, Paolo Silvestri, Giammarco Maurizio, Luca Bragalini, Leo Izzo, Roberto Manuzzi, Federico Benedetti.

Da diversi anni studia il bel canto sotto la guida del maestro Miguel Curti.

Suona chitarra e pianoforte e nel suo curriculum tantissime collaborazioni con artisti importanti: Quintorigo, Tommy Emmanuel, Eric Sardinas, Diunna Greenleaf, Ricky Portera, Franco Cerri, Renato Sellani, Marco Tamburini, Paolo Ghetti, Marcello Sutera, Schillirò Vonn Washington, Aldo Betto, e molti altri.

Ha scritto di lei Alceste Ayroldi, giornalista della prestigiosa rivista Musica Jazz: 

”Non è facile incontrare una voce che metta insieme grinta, intonazione e una vigorosa interpretazione, Lisa Manara ci riesce con una disarmante facilità attraversando come poche il bel canzoniere afro e soul-blues, padroneggiando le dinamiche e sventagliando una sicurezza derivante da chi ha già alle spalle un bel po’ di anni di palco. Graffia come una pantera nera e svolazza nelle note alte con un glissato che le consente di passare dalle ottave più basse a quelle alte, senza alcun contraccolpo, mantenendo anche una pronuncia chiara e forbita. Chapeau, quindi alla nuova interprete della musica afroamericana “targata” Italia”.

Nella sua carriera ha già partecipato tra i tanti concerti ed eventi a: Pordenone Blues Festival, Trasimeno Blues Festival, MEI Faenza, Accadia Blues Festival, la Carovana del Blues Comacchio, Imola in Musica, al Pistoia Blues, all’Artusi Jazz Festival, al Torrione Jazz Club di Ferrara, Crossroads Jazz Festival, a Suoni Controvento, Urbino Jazz, Tourné e Padova Jazz.

Il Re della Memoria di Massimo Cotto vince il Premio Selezione Bancarella 2023

Il Re della Memoria di Massimo Cotto vince il Premio Selezione Bancarella 2023

Il giornalista musicale Massimo Cotto, padre del “libro intervista”, autore televisivo e voce di Virgin Radio, è vincitore della nuova edizione del Premio Selezione Bancarella.

Il giornalista musicale Massimo Cotto, padre del “libro intervista”, autore televisivo e voce di Virgin Radio, è vincitore della nuova edizione del Premio Selezione Bancarella.

Dopo la pubblicazione di oltre 70 libri di musica, Cotto ha esordito nella narrativa con il romanzo Il Re della Memoria, un noir che sorprende i lettori con il suo ritmo serrato intrecci complessi che lasciano con il fiato sospeso.

“Massimo Cotto è una delle persone più affamate di storie che conosca.

E mangia, Massimo, sapeste quanto mangia…” Luciano Ligabue

“Il Re della Memoria è una storia avvincente e misteriosa in cui sembra che il passato non possa essere cancellato, mai”. Camilla SernagiottoGrazia

“Massimo Cotto, centellinando gli indizi, da esperto giallista, riesce a mantenere alta l’attenzione del lettore per tutto il libro”. Eleonora SerinoRockerilla

“Un esordio nel noir, percorso da una sensualità sotterranea che emerge con ritmo serrato pagina dopo pagina”. Il Secolo XIX

Il libro

Sono trascorsi vent’anni dalla tragica notte che ha cambiato per sempre le vite di Ariel e Linda. Lei è una donna affascinante e complicata che torna e riporta alla luce quel passato. Lui è un uomo poco più che trentenne, misteriosocon alle spalle molto dolore. E nel suo presente c’è un’altra donnaAstrid, a cui non può e non sa rinunciare. Quando ciò che credevano di avere sepolto ricomincia a tormentarli, la fragile sicurezza di Ariel e Linda si sgretola. Riusciranno a liberarsi di quello che non hanno mai dimenticato? Pensavano davvero che le ferite potessero rimarginarsi? Certi ricordi possono anche uccidere.

L’autore

Massimo Cotto (Asti, 1962) è uno dei più noti disc jockey e giornalisti italiani, conduttore di Rock & Talk ogni mattina su Virgin Radio. Nella sua lunga carriera ha conosciuto da vicino tutte le leggende del rock, da Paul McCartney a Mick Jagger, da Leonard Cohen a Madonna. È anche scrit­tore (tra gli ultimi titoli, in ordine di tem­po, È andata così, con Luciano Ligabue, e Rock is the answer), autore televisivo (ha collaborato con il Festival di Sanremo), in­terprete di spettacoli (Chelsea HotelRock BazarDecamerock) e, dal 2021, Ufficiale della Repubblica Italiana per la sua attività “sempre caratterizzata da una particolare attenzione al sociale”.

www.galluccieditore.com

Ester Cesile: In Honey canto l’amore consapevole

Honey è il nuovo singolo di Ester Cesile, disponibile in tutti i digital store.

Honey è il nuovo singolo di Ester Cesile, disponibile in tutti i digital store, distribuito da Believe e prodotto presso il Purple mix studio da Walter Babbini.

Ester Cesile, cantautrice italiana nata nel ’97, desidera che le sue canzoni, che lei definisce lettere d’amore, vengano lette e ascoltate come delle vere e proprie confessioni. Honey, così come Ragazza Triste e Cento Lettere, anticipa il suo nuovo album. Se in Cento Lettere Ester, ci ha regalato l’illusione dell’amore romantico, in questi nuovi singoli sembra avere una concezione dell’amore molto più consapevole

Qual è il significato di Honey? 

“Honey è un brano che, insieme a “Ragazza triste”, anticipa il mio nuovo album. L’anno scorso, ad aprile, ho pubblicato il mio precedente album “Cento lettere” e in quell’album la mia visione dell’amore era molto più romantica invece, in quello nuovo, avrò una visione dell’amore più consapevole partendo proprio da ciò che ho vissuto. In Honey ho deciso di raccontare una di quelle storie che si sceglie di vivere senza pensare alle conseguenze, libera da obblighi e doveri. In Honey, rispetto alle altre mie canzoni, mi sono concentrata più sul lato descrittivo che poetico, infatti descrivo la stanza e quello che facevo nella stanza, le sensazioni che provavo e tutto questo per rendere immortali quei momenti.”

In Honey traspare la tua consapevolezza, dove l’hai cercata?

“Tutto quello che cerco l’ho trovato in me stessa ed ho capito quello che in realtà non voglio da una relazione. Una storia d’amore che racconto in una canzone può far riferimento, ad esempio, a quando avevo quindici anni ed oggi l’amore viaggia su lunghezze d’onda differenti rispetto a prima. Quando sei adolescente non sei pienamente consapevole di ciò che accadrà nella vita e quindi scegliamo una persona per vivere il momento. Poi con il passaggio all’età adulta e con la consapevolezza raggiunta dei nostri obiettivi ed ideali, si sceglie una persona che ci segua per quello che siamo.”

In Ragazza triste fai un paragone tra bellezza e tristezza, canti “sei stata benedetta dalla bellezza e dalla tristezza”. Perché benedetta dalla tristezza?

“Io sono una persona molto empatica, quello che succede ad un’altra persona lo vivo in modo forte e questo tende a rendermi una persona triste. Questa tristezza mi porta a vedere il lato positivo degli eventi perché quando siamo consapevoli della nostra tristezza sappiamo cosa non vogliamo e impariamo a superare le difficoltà. La felicità è un concetto relativo perché, ad esempio,  io posso essere felice se esco a comprare una pizza mentre un altro se compra un mazzo di fiori.”

Honey racconta una storia di libertà
Honey racconta una storia di libertà

Qual è l’obiettivo del tuo album?

“Io sono partita dall’idea di voler racchiudere le mie storie in un concept album per rendere bella l’estetica della perdita dell’amore in modo tale che, con il tempo, ci siano persone che riescano a rivedere nelle mie canzoni ciò che stanno vivendo perché la perdita dell’amore è ciò che accomuna tutti in qualsiasi secolo. Parlare delle mie canzoni è come mettersi a nudo di nuovo, perché già in fase di scrittura si riporta a galla ciò che abbiamo vissuto. Attualmente stiamo scegliendo gli altri singoli che faranno parte dell’album.”    

Progetti futuri oltre l’album?

“Sto lavorando ad un evento di presentazione dell’album quando uscirà ed in più stiamo lavorando ad altri live in giro per l’Italia tra Roma e Milano.”

In Heart ogni brano è parte di un cuore pulsante

In Heart ogni brano è parte di un cuore pulsante

Hera pubblica il suo nuovo EP Heart, già disponibile su tutte le piattaforme di streaming digitale

“Heart” (ada.lnk.to/heart ) è il nuovo EP di Hera uscito il 5 maggio su tutte le piattaforme di streaming digitale e descrive la sintesi di un pensiero in continua evoluzione, nato da un forte desiderio di comunicazione. È un cuore pulsante, aritmico che non ama seguire schemi regolari per cui oggi ha la forma sonora che trovate su tutte le piattaforme digitali, ma domani potrebbe sorprendervi e trasformarsi in altro.

 Una premessa che lo rende libero e dinamico è un tributo alla natura, attraverso la quale si raccontano storie di vita quotidiana scandite da suoni, parole e arrangiamenti che rappresentano a pieno i quattro elementi naturali.

Caos, Sisma, Tiresia, Eudemonia, Pneuma, Bacio di Klimt sono i brani che compongono l’EP e dal loro ascolto ho trovato una chiave di lettura, un filo conduttore che li unisce che è l’amore. Prendendo ispirazione da queste canzoni e parti di esse:

L’amore è

un vuoto da colmare

L’amore è

una vertigine irregolare

L’amore è

una vibrazione nell’Io

L’amore è

cieco

L’amore è

una somma di piaceri

L’amore è

perdere l’equilibrio

L’amore è

un sorpasso a destra

L’amore è

andare a 130 in autostrada

L’amore è

abbandonarsi ad un bacio intenso

L’amore è

confusione

L’amore è

Caos

Partendo proprio da Caos inteso come voragine, così come raccontato da Esiodo celebre poeta greco, sono arrivato sempre al Caos inteso come stato di confusione che l’amore riesce a provocare.

“È un bellissima chiave di lettura! Infatti c’è una connessione tra le canzoni e questo Ep mi piace definirlo come un macro concept perché è un concetto unico che è quello del cuore che pulsa ed ogni brano è parte di questo cuore pulsante. Ogni canzone è stata lavorata e connessa alle altre come pezzi di un puzzle in modo molto naturale. Alla fine del lavoro ho riconosciuto questo circuito che si era creato inconsciamente. Questo EP è nato assecondando il pensiero di quei momenti, frutto degli ascolti delle storie di quel periodo legati a chi mi circonda. Concettualmente questo Ep è una sfida e mi sento molto libera dopo la pubblicazione. Posso dire di essere molto orgogliosa perché ha tutte le caratteristiche che desideravo e che appartengono a me. Mandala, il lavoro precedente, rappresentava una fase di passaggio infatti terminato quel lavoro mi sono messa subito a scrivere questo EP proprio per dirti quanta fame c’era di dire ciò che maturava in me. La diversità di ciascun brano deriva anche dalla volontà di scegliere un elemento naturale da attribuire ad ognuna delle tracce, parlo del terremoto, della terra, dell’energia, in Bacio di Klimt c’è il temporale, la forza dell’aria e del vento con l’acqua. È un tributo alla diversità, come diverse sono tra loro le tracce pur avendo un filo conduttore che è la natura.”

“Caos” è un brano composto a quattro mani da Hera con Marco Canigiula, prodotto da Korma per Cantieri Sonori e distribuito da Ada Music (Warner). La canzone rappresenta il fuoco e tutto ciò che ne deriva: l’incandescenza, l’ardore, ma anche la cenere. La storia è quella di una chiacchierata introspettiva in cui si prende atto del proprio stato confusionale. Si parla della voglia e del desiderio di stare bene, ma anche della paura di non riuscire a raggiungere questo che, apparentemente, sembra un semplice traguardo. Alcune volte l’istinto rischia di mandare tutto in fumo, anche la nostra serenità. 

“Caos è quella fase di totale confusione che precede ogni forma di bellezza. Pensate alla creazione dell’universo, sappiamo tutti che è preceduta dal disordine e dal vuoto totale, eppure è quanto di più vicina all’idea di armonia e perfezione! Amo danzare con il caos e sentirmi parte di quel vortice di emozioni contrastanti che precedono i grandi cambiamenti, sono i giorni in cui mi sento più creativa. Adrenalina e minimalismo sono nel dna di questo nuovo singolo.

Tiresia è un altro brano contenuto nell’EP che richiama la mitologia greca. Cosa ci racconti in questo brano?

“In Tiresia, ispirata dalla storia di una transgender, parlo del rapporto con il proprio corpo che si cela dietro un messaggio d’amore per se stessi. Almeno una volta nella vita ognuno di noi ha avuto un passaggio di comprensione ed accettazione della propria identità che andava costruendosi dall’adolescenza in poi come ad esempio chi scopre una identità diversa da quella che la natura ha dato. Tiresia ad esempio era una indovina del mondo greco che ha una doppia identità. Il nome di questa canzone non è stato scelto a caso, c’è tutto un legame.”

Hai dichiarato che giocando con le lettere dell’EP si possono scoprire tutti gli ingredienti fondamentali dell’EP: Heart, Earth, Art, Hera. Prima abbiamo detto che nulla è stato lasciato al caso quindi giocando con la parola caso torniamo a caos. 

“Infatti all’inizio la scelta tra caos e caso è stata molto dibattuta ma ho pensato che l’etimologia della parola caos, legata alla mitologia greca, fosse maggiormente collegata alla mia storia, al mio nome che è legato alla mitologia greca. Io seguo tutto della produzione dei miei brani dalla scelta dei suoni in modo da essere aderenti all’immagine che voglio creare  perché è l’ambiente sonoro che deve accogliere il testo della canzone. Scelgo l’armonia, avendo studiato composizione e quindi è la sintesi di un mio percorso di studi. Ho gli strumenti per fare ciò che mi piace davvero quindi « Perché fare un qualcosa che non è in linea con il mio sentire?» Ho imparato a concedermi il tempo di esprimermi secondo quello che è il mio sentire ed ho imparato anche che la lentezza è l’unità di misura della qualità.”

Invece Sisma cosa racconta?

“Sisma è un gioco di parole: Si SMA. È una denuncia sociale, parlo della SMA, questa canzone è un dialogo con l’altro. È un voler dire all’altro: «Guarda che io esisto, ci sono e se mi vedi vuol dire che io esisto. Sono un diamante grezzo che si muove per il mondo.» Con la mia musica voglio veicolare messaggi, ciò in cui credo dando voce a storie che esistono realmente, la musica ha il potere di moltiplicare la forza di un messaggio.”

Eudemonia è un brano che avevi pubblicato prima di Caos, è un inno alla felicità.

“Voglio dare oggi un messaggio positivo cogliendo anche dalle piccole cose un messaggio di felicità quotidiana che può essere un caffè con un amico, il sorriso di un bambino che incontri per strada, quella spontaneità che poi noi adulti perdiamo un po’. Parlare di felicità in un brano è in disuso ed in un momento storico come questo voglio dire che possiamo essere anche felici perché la felicità è un atto di coraggio.”

Stai già programmando dei live?

“Si, sto definendo delle date per la presentazione live dell’EP. Solitamente quando esce un EP ci si dedica completamente alla promozione ed anche con l’attività live. Io l’anno scorso, con Mandala, ho fatto una scelta di non dedicarmi all’attività live con assiduità, cosa che non farò quest’anno con Heart perché adesso sento di avere ciò che mi rappresenta. In questo momento il mio desiderio è di lasciare una traccia, parlando dei temi che voglio senza pensare alle visualizzazioni, se vengono è bellissimo sono la persona più contenta del mondo, ma non voglio sottostare alle regole che mi impone il mercato per fare tutto questo. Tutto ciò che ascolti è figlia di un’idea creativa libera e quando ho messo tutto a fuoco mi sono detta: Tutto ciò che devi fare adesso è divertiti e su una tavolozza ho iniziato a mettere i miei colori.” 

Biografia

Nell’anno 2016 nasce il progetto HERA. La sua produzione musicale strizza l’occhio a sonorità internazionali, permettendo all’artista di farsi conoscere e apprezzare sia in Italia che all’estero. Tra le valide collaborazioni musicali Pierpaolo Principato, Emiliano Begni, Donato

Cedrone, Jacopo Carlini e altri. Il 2017 è l’anno dell’EP “Inside Me” un racconto introspettivo introdotto attraverso brani noti rivisitati in una chiave molto personale. Nell’anno 2018 segue “My Christmas Gift” e i singoli “Christmas Eve” ed “Elettromagnetica”, produzioni del 2019. L’8 Dicembre 2020 è una data molto importante per il progetto, difatti l’uscita di “Escape Room” simboleggia l’inizio di una nuova autoproduzione firmata Hera Project e composta a quattro mani con Marco Canigiula, fondatore dell’etichetta romana Cantieri Sonori. A distanza di pochi mesi seguiranno i singoli “Il Duca Bianco” (23 febbraio 2021) e “Dorian Gray” (16 luglio 2021), sino a giungere alla tanto attesa pubblicazione del primo EP di brani originali del progetto dal titolo “Mandala”. II 25 novembre 2022 si apre un nuovo capitolo musicale con l’uscita del singolo “Eudemonia”. 

Facebook | Instagram | Sito Web | Spotify

Lynora: nella vita si deve mettere un freno a tutto ciò che è too much

Lynora: nella vita si deve mettere un freno a tutto ciò che è too much

Anche meno è il nuovo brano di Lynora già disponibile in digitale

“Anche meno” è il nuovo singolo di Lynora, già disponibile sulle piattaforme di streaming digitale dal 10 marzo. Il brano è stato prodotto, mixato e masterizzato da Korma (Marco Canigiula), sarà pubblicato da Cantieri Sonori e distribuito da Ada (Warner Music).

Eleonora Salesi, in arte Lynora, è un’interprete nata ad Aprilia il 29 Agosto 2000. Ha iniziato a studiare canto moderno a 11 anni con  Federica Bracchetti e canto lirico a 14 anni presso il Chris Cappell College. Dal 2016 al 2017 frequenta il corso di recitazione “Teatro Nuovo Academy” di Enrico Brignano. Dal 2016 al 2018 studia le discipline del musical (canto, ballo e recitazione) presso l'”Accademia Dei Giovani” del Teatro Sistina di Roma sotto la direzione di Massimo Romeo Piparo, esperienza che le da l’opportunità di comparire in: “The Bodyguard”(2017) con Ettore Bassi e “È cosa buona e giusta” (2018) con Michele la Ginestra. Dal 2019 fino 2021 perfeziona i propri studi presso “Accademia Internazionale del Musical” di Roma sotto la direzione di Enrico Sortino. Dal 2021 frequenta l’accademia “Isola degli Artisti” di Carlo Avarello. Lo stesso anno inizia una collaborazione con l’autore e produttore Marco Canigiula di Cantieri Sonori. Attualmente studia canto soul con la vocal coach Serena Brancale e sta lavorando al suo primo album di inediti. 

Anche meno è un brano dalle sonorità minimal dance, nel quale la cantautrice racconta la storia  di una persona influenzata dall’oroscopo. La protagonista del brano evita tutte le persone che non sono compatibili con lei secondo l’oroscopo e si sente “illuminata” e “leggera” solo quando le stelle sono a favore.

Lynora di che segno sei?

Vergine (ride).”

Qual è il significato del tuo nuovo brano “Anche meno”?

“Tutto nasce dalla mia passione per l’astrologia anche se questo brano non parla proprio di me perché io esco tranquillamente da casa anche senza aver letto l’oroscopo (ride), io frequento normalmente tutti i segni (ride). Abbiamo scelto di portare questa storia all’estremo tanto dal non uscire di casa senza aver letto l’oroscopo, lasciare, nella vita, ogni decisione alle stelle tanto da non chiedere scusa se non lo dice l’oroscopo. Infatti abbiamo aggiunto nel ritornello e scelto come titolo “anche meno” per dire che anche se si ha una passione per qualcosa gli eccessi nella vita non vanno mai bene.” 

Esatto, perché portare all’eccesso è sempre un  rischio perché un sogno può trasformarsi in incubo, una passione in oppressione. 

“Esatto! Questa passione mi è stata trasmessa da una signora che ha un ristorante a Firenze e per ogni segno zodiacale ha creato un piatto. È una passione che coltivo sin da piccola ed allora mi son detta: “Ma perché non farne un brano?” L’astrologia è un po’ come il destino ci devi credere.”

Del video cosa ci puoi raccontare?

Anche con il video abbiamo voluto raccontare un eccesso, per realizzarlo abbiamo preso delle clip realizzate dallo staff di Gorodenkoff e le abbiamo unite. Il video racconta, a passi di danza, il desiderio irraggiungibile di un aspirante astronauta di approdare su Marte e ricorda a tutti noi quanto sia importante riconoscere l’esagerazione, gli eccessi e mettere un freno a tutto ciò che è too much. Per il primo singolo non ho fatto un video ma per il secondo ho voluto realizzare qualcosa di originale.”

Le tue canzoni raccontano di te o trai spunto da te per raccontare delle storie?

“Dal tramonto all’alba parla proprio di me e della mia storia d’amore, mentre Anche meno è ispirata a me ma non racconta esattamente me. Chi ascolta la canzone potrebbe pensare io sia così ed invece no. Sicuramente sono molto romantica come racconto nel mio primo singolo.”

Quali sono i tuoi progetti futuri?

“Ho in programma di far uscire un singolo al mese fino ad arrivare alla pubblicazione dell’album e da lì inizieranno i live. Posso darvi uno spoiler: Anche meno uscirà su Hit Mania. Posso anticipare anche che, molto probabilmente, il prossimo brano in uscita sarà un featuring con altri due artisti e il brano parlerà di un viaggio che ho fatto.”

Instagram  Spotify

Mattia Rame: un flusso di pensieri verso la consapevolezza di sé

Mattia Rame: un flusso di pensieri verso la consapevolezza di sé

Mattia Rame pubblica Muoviti il suo nuovo singolo che anticipa l’album Lo Spazio, l’Egitto, Battiato.

“Muoviti” (Ascolta sulle Piattaforme) è il nuovo singolo di Mattia Rame prodotto da Alessandro Giovannini al White Rock Studio di Roma per Gallia Music già disponibile dal in radio.Il brano, che anticipa un disco di prossima uscita dal titolo “Lo Spazio, l’Egitto, Battiato”,è accompagnato da un suggestivo videoclip per la regia di Filippo Silvestris girato in località Francavilla, ai piedi del Monte Pollino tra montagne, fiumi e mari.

Attraverso l’esortazione “Muoviti”, Mattia Rame esplica il concetto che rappresenta il senso della canzone stessa che evolve da uno sguardo interiore e contemplativo dell’Esistenza, a volte oscuro se non condiviso, ad una dimensione collettiva. Si tratta di pensare all’azione come cura, una nuova visione nella quale andando incontro all’Altro e agli Altri si accetta di perdersi nel Mare della Vita e delle Cose iniziando a fluire con esse. Dal pensiero all’Azione. Come una canzone. “Muoviti” è un’esortazione a non restare fermi. É la presa di coscienza che, lavorando sulla consapevolezza del nostro stato d’animo interiore, possiamo essere in grado di cambiare la percezione stessa dei nostri problemi e dell’ambiente circostante.

Qual è il significato della tua nuova canzone?

“Questa canzone nasce per paradosso da un periodo di immobilità e mentre mi riprendevo mi è capitata sotti gli occhi la frase di William James, uno dei padri della psicologia americana e di quella empirica “È impossibile rimanere tristi manifestando i sintomi dell’allegria”. L’ho trovata geniale anche se non cantabile in realtà perché è piena di consonanti, eppure mi è venuta in mente una melodia cantabile. Nel testo, oltre a questa citazione primaria, ci sono altre citazioni, ad esempio “Tutta la vita è risolvere i problemi” è il titolo di un libro di Popper e poi la frase che la segue “tutti gli organismi sono inventori e tecnici” è una frase contenuta in questo libro.”

Quindi questa canzone nasce da una tua presa di coscienza, hai detto a te stesso Muoviti!

“Esatto, la prima frase della canzone “Un pensiero differente è un pensiero differente” l’ho ascoltata in metro mentre creavo quella To-do list che facciamo quando ci dobbiamo riprendere e nella mia stavo appuntando dei consigli per la vita. Quindi la canzone ha una sua ironia e nel suo movimento è scherzosa.”

Questo movimento l’ho visto nel fiume all’inizio del video con il movimento dell’acqua, interpretabile come flusso di pensieri che ti porta poi al mare e tu sei vicino al fiume indeciso se entrare o meno così come canti “Ad una signora cade una busta, faccio finta di niente, anzi no, poi la raccolgo; faccio un passo poi un altro” o ancora “Mi sveglio, resto nel letto, anzi no, faccio un passo, poi un altro, un altro ancora”

“Il senso di quelle immagini è esattamente questo, arrivare al mare seguendo un fiume inteso come flusso dei pensieri e il mare inteso come le persone e la vita. C’è quindi una dimensione privata e collettiva. I tagli del video sono stati molto arditi perché il tempo di una canzone è limitato quindi mi fa piacere sia stato colto il significato del video.”

Questo brano anticipa l’album “Lo Spazio, l’Egitto, Battiato” cosa ci puoi dire?

“Anche qui c’è un movimento interessante perché lo spazio e l’Egitto sono due mie passioni sin da quando ero piccolo infatti a casa sfogliavo sempre le enciclopedie che avevo. Ad un certo punto nella mia vita è arrivato Battiato che è stato per me un maestro. Il mio album parlerà di vita, d’amore, di morte, libri e natura, di vita quotidiana. Le canzoni dell’album saranno molto libere tra loro e potenzialmente tutte dei singoli anche se, paradossalmente, c’è unitarietà tra loro. Nelle mie pagine social verranno pubblicate tutte le novità.”       

Mattia Rame online:

InstagramFacebookSpotify

Bellavista: Piovono ricordi

La rinascita artistica di Bellavista

La cantautrice tarantina pubblica il suo nuovo brano Piovono ricordi

Piovono ricordi (ascolta qui), disponibile su tutte le piattaforme digitali, è il nuovo suggestivo brano della cantautrice tarantina Bellavista.

Bellavista racconta una storia d’amore nella quale l’idealizzazione dell’altro non ci permette di vedere chi si nasconde nella profondità degli abissi dei suoi occhi. L’altro è tutto ciò che ci salva ma dal quale sappiamo in fondo di doverci salvare, è la risposta a tutti i dubbi ma al tempo stesso è il dubbio più grande, il luogo sicuro ma al tempo stesso il luogo da cui scappare. Allontanarsi non basta se non facciamo i conti con noi stessi perché quando quella persona si ripresenterà, saremo pronti a sprofondare nei ricordi senza riuscire a respirare. Saranno poi le lacrime a portare via quei ricordi, a pulire la nostra anima dalle sue ferite, facendoci respirare anche lì giù nella profondità dei suoi abissi così da vedere chi realmente si nasconde.

Qual è il significato della tua canzone Piovono ricordi?

“Questa canzone racconta una storia finita che ogni tanto ritorna attraverso i ricordi come se non volesse finire mai. Il testo della canzone, che è autobiografico, può avere diverse interpretazioni, la fine di una relazione di coppia o può riferirsi anche ad una storia di amicizia finita. Sicuramente questa canzone segna una mia rinascita come artista perché l’ho scritta io, con la collaborazione di Antonella Sgobio, cantautrice, panista, compositrice e Presidente dell’Apulia MusicArte. A differenza del primo singolo, È già domani di cui l’autrice è Antonella Sgobio, Piovono ricordi è al 99% mia. Il primo brano mi ha permesso di nascere come artista questo secondo di rinascere anche come autrice.”


     Bellavista, nome d’arte di Giada Bellavista, cantautrice tarantina classe 1991, mostra fin da bambina la sua passione per la musica. A 14 anni inizia a studiare canto, pianoforte e attualmente frequenta l’associazione Apulia MusicArte di Taranto ed è iscritta al conservatorio Tchaikovsky

Nella canzone canti “Guarda nei miei occhi” anche se nella copertina del brano hai gli occhi chiusi, perchè questa scelta?

“Perché i ricordi fanno male! Ho voluto rappresentare un momento di difesa da quei momenti tristi. Si dice che gli occhi siano lo specchio dell’anima quindi se ti guardo posso intuire molti aspetti di te e quindi chiudere gli occhi  è un atto di autodifesa da chi non vuoi ti guardi dentro e quindi anche quella persona da cui vorresti sempre tornare ma dalla quale devi scappare perché altrimenti non puoi andare avanti.”

Ti ricordi quando hai scritto questo canzone?

“Stavo passando un momento triste, ricordo che era l’inizio della pandemia ed ero vicino al mare nello stesso posto in cui vado sempre quando ho bisogno di pensare e rilassarmi. Poi, durante il periodo Covid, ho messo insieme tutti i miei pensieri ed ho iniziato a scrivere il testo della canzone.”

Hai detto che hai scritto questa canzone in un tuo momento triste e che eri al mare. Secondo te perché c’è questo legame tra tristezza, mare e canzoni. Molte canzoni nascono da momenti tristi e in molte canzoni si fa riferimento al mare.

“Probabilmente la tristezza va a toccare quel lato di noi artisti che stimola la scrittura, il mare lo adoro fin da piccola è il mio posto preferito che mi trasmette tranquillità e profondità. Aver scritto questa canzone in un posto che amo mi ha dato tranquillità e mi ha permesso di rivivere con più serenità  quei ricordi passati che oggi sicuramente vivo con il sorriso.”

Chi ha collaborato con te alla realizzazione del brano?

Oltre ad Antonella Sgobio hanno collaborato con me  Gianni Pollex sull’aspetto musicale, il cantautore Maninni alle chitarre e Marco Fischietti al mix e mastering. Inoltre ha collaborato con me alla realizzazione della copertina  Rosa Very, Maria Simon e Veronica Massimiliano

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Stiamo valutando di realizzare il videoclip di questa canzone e sto lavorando già al prossimo brano e su questo non posso dire nient’altro (ride).”

Bellavista: Piovono ricordi
Bellavista: Piovono ricordi

Segui Bellavista

Instagram

Spotify

Facebook

Eterea: Giura è il raggiungimento di un mio primo traguardo

Eterea: Giura è il raggiungimento di un mio primo traguardo

Il nuovo brano della cantautrice, in collaborazione con il rapper Nashley, è già disponibile in digitale

È disponibile in digitale “Giura”(https://ada.lnk.to/giura) (ADA Music Italy), il nuovo brano della cantautrice Eterea, in collaborazione con il rapper Nashley.

Federica Corsi, in arte Eterea, è un’artista giovanissima cresciuta ad Anzio, nella periferia romana. In pochissimo tempo ha già partecipato a vari eventi come ospite e ha collaborato con artisti della scena musicale italiana. Con i suoi brani autobiografici in cui di mette a nudo, raccontando situazioni del suo passato, l’artista si è esibita più volte in America, e in particolare a New York all’interno di NYCanta e in New Jersey dove, insieme a Fausto Leali, ha interpretato il brano vincitore del Festival di Sanremo nel 1989 “Ti Lascerò”, originariamente in duetto con Anna Oxa. Durante l’estate ha aperto i concerti di Elettra Lamborghini e RIKI, è stata ospite di varie tappe del tour di Fausto Leali, e lo scorso settembre ha aperto la Partita del Cuore della Nazionale Cantanti. È attualmente impegnata nella realizzazione di brani inediti per il suo primo EP previsto per il 2023.

Giura, prodotto da Beppe Stanco e Andrea Monteforte, in collaborazione con Roman Meister, fonde musica acustica ed elettronica ed è caratterizzato da un beat accattivante che, tra strofe rap e canto pop, mantiene sempre alta l’attenzione.

Quando ho ascoltato la canzone, quel “giura” che tu canti l’ho sentito come se fosse rivolto a se stessi è come se fosse un giuramento che si fa a se stessi, giurami “amore sempre”, giura di cambiare, giura che “non mi ferirai più”.

“Mi piace molto come chiave di interpretazione. Io scrivo per un motivo e mi piace ascoltare l’interpretazione degli altri, mi piace sapere quale emozione suscita la mia canzone e la tua è sicuramente una interpretazione corretta al 100%. Sono molto felice che tu abbia trovato questa chiave di lettura e spero che gli altri abbiano trovato la loro. In questa canzone mi riferisco a ciò che ho vissuto in prima persona, alla relazione con un ragazzo che mi piaceva tantissimo anche se ad un certo punto mi sono chiesta se ne valesse veramente la pena continuare a soffrire per lui perché quando credi di essere follemente innamorata accetti tutto. Quindi è arrivato il momento nel quale mi sono detta: «O mi faccio trascinare a fondo da questa situazione oppure mi allontano e vivo la mia vita». Ovviamente ho scelto la seconda possibilità. Giura è un racconto della mia situazione ed è anche un modo per esortare a reagire chi si trova in quella stessa situazione.

Hai dichiarato che “Giura è il raggiungimento dei primi traguardi che sono solo l’inizio degli obiettivi che mi sono prefissata nel momento zero in cui ho intrapreso questo percorso.” Qual è stato di preciso il tuo momento zero, quando hai detto basta ora conduco io la mia vita?

“Questa è una bellissima domanda, il punto zero è un particolare momento nel quale pur sapendo di voler fare questo lavoro non sapevo bene chi fosse Federica. Eterea c’è sempre stata ma non sapevo chi fosse Federica perché aveva difficoltà ad uscire fuori. Ad un certo punto sono venuti meno alcuni rapporti personali e quindi mi sono detta che avrei dovuto pensare di più a me stessa e quindi ho iniziato a pubblicare le mie canzoni, prima in modo indipendente, poi con la mia etichetta. Quindi il momento zero è stato quel momento nel quale mi sono detta “Io prima di tutti e tutto” e da lì ho iniziato a raggiungere diversi obiettivi che mi ero prefissata. Lo dico sempre  a tutti che bisogna avere più stima in se stessi, è un concetto che per me è fondamentale.”

Com’è nata la collaborazione con Nashley?

“È nata totalmente per caso, Nashley lo conoscevo già perché ascoltavo la sua canzone “Giovane e triste” e allo scorso Premio Lunezia l’ho conosciuto personalmente. Dopo aver cantato Giura sono scesa dal palco e Nashley era lì che mi stava aspettando. Si è prima complimentato con me e poi mi ha chiesto cosa ne pensassi di un feat. con lui, ed io ho detto subito sì! È nata immediatamente una alchimia artistica ed il suo feat. ha contribuito ad arricchire questa canzone.”

Quali sono i tuoi progetti futuri?

“Sto lavorando ai live che ci saranno quest’anno e sto lavorando al mio EP e ti posso anticipare che ci sarà freschezza, ci saranno molti suoni particolari perché il mio obiettivo è rendere riconoscibile la mia musica così da poter far dire all’ascoltatore «Si questa è la canzone di Eterea!»”

Sulla copertina del singolo c’è un fiammifero, la fiamma si sta accendendo o spegnendo e non vedendosi la fine del fiammifero vuol dire che la fiamma non si spegnerà mai?

“Dipende da come vedi la vita, secondo me la fiamme resterà sempre accesa!

Giura” è stato presentato per la prima volta dal vivo all’Oceana Theater di Brooklin (New York) in occasione del Festival della Musica Italiana di New York. Ospiti della kermesse, insieme a loro, grandi nomi della musica italiana come Clementino, Anna Tatangelo, Diodato e Pupo.

www.instagram.com/etereaofficialmusic

www.beatsound.it/etereagiura/

Lobo: Con Farmi racconto la dipendenza affettiva

Lobo: Con Farmi racconto la dipendenza affettiva

Il cantautore pubblica il suo nuovo brano già disponibile su tutte le piattaforme digitali

“Farmi” (ascolta qui) è il nuovo singolo di Lobo, già disponibile su tutte le piattaforme digitali, prodotto da Silvio Siffu e distribuito Artist First.

Il video è stato girato all’interno del liceo artistico Aldo Passoni di Torino che ha accolto con grande entusiasmo il progetto che darà grande visibilità all’istituto. Il video è stato realizzato da Matteo Vasile (Vmaking), giovane e talentuoso videomaker che ha già alle spalle esperienze negli Stati Uniti, dove ha realizzato un video per rapper Ronny J, inoltre ha esperienze a Londra e Dubai.

Marco Picciariello, in arte Lobo, nato a Torino, è un ragazzo di 20 anni con la necessità di fare musica per trasmettere le sue emozioni e farle arrivare alle persone. Da quando la musica è entrata nella sua vita è diventata un tassello importante, il suo unico vero psicologo contro i mali di ogni giorno. Con la sua musica vuole essere vicino alle persone che nella vita hanno passato un periodo buio come lui e dirgli : “Non sei solo”. Tutto parte da quando da piccolino gli viene regalata una console da dj e la curiosità di capire di come si creasse una canzone gli fa scoprire i programmi di produzione audio ed inizia così a produrre per gli amici le prime basi. Col passare del tempo si rende conto di avere molto da raccontare e inizia a produrre le sue prime canzoni. Nasce così “Anxiety”, il suo primo Ep uscito durante la prima quarantena del Covid 19. In questo Ep cerca di descrivere la realtà che ha intorno e raccontare il periodo buio che stava passando, comune a molti giovani nel periodo di pandemia. Dopo il buio c’è sempre la luce ed inizia un nuovo periodo musicale per Lobo che passa dalla emo-trap che troviamo in “Anxiety” alla musica pop-punk che contraddistingue questa sua nuova fase musicale e che si evidenzia molto bene nel suo ultimo nuovo singolo “Farmi”.

Qual è il significato della tua canzone Farmi?

“ In questo brano tratto la dipendenza affettiva nei confronti dell’amore tossico, quell’amore che fa male anziché renderti felice, quell’amore che ti spreme l’anima e ruba tutte le energie, che si trasforma in un ossessione. L’amore tossico di cui si parla nella canzone può essere interpretato come ad esempio quello per una ragazza, per un’amicizia, che ti porta ad averne dipendenza come con una sostanza (alcol, droga,ecc). Come in ogni mia canzone ciò che mi ha ispirato è il mio vissuto e questo brano è nato in un momento nel quale sentivo il bisogno di gridare quello che mi stava accadendo. Magari possono essere utili a qualcuno che può immedesimarsi in quello che vivo e canto e possono servire d’aiuto perché, se ce l’ho fatta io ce la potete fare tutti (ride).” 

Prendono coscienza della propria situazione accorgendosi che accontentare sempre l’altro vuol dire far male a se stessi

“Quando per far contento l’altro devi distruggerti allora non va bene, non è più amore. Questo è un discorso che può anche riferirsi all’amicizia. Quando ho scritto questa canzone stavo vivendo molte amicizie tossiche, Farmi è un titolo crudo ma necessario.”

Del videoclip cosa puoi raccontarci?

“Sul video potrei parlarti per ore ed ore perché il video è stato girato due volte. Dopo averlo girato la prima volta è stata rubata, al videomaker, tutta l’attrezzatura. Ci tengo a ringraziare la Dirigente del liceo artistico Aldo Passoni di Torino perché crede molto nei progetti dei giovani. Il video è stato scritto da me e Paola Giannessi, il mio ufficio stampa. La realizzazione è stata durissima perché, come ti dicevo prima, dopo averlo girato, è stata rubata tutta l’attrezzatura al videomaker e quindi è stato rubato anche il video. A distanza di una settimana abbiamo richiamato tutti ed abbiamo girato di nuovo il video.” 

Mi hai detto prima che hai vissuto amicizie tossiche e quindi le comparse del video come le avete scelte, con quali criteri, hai cercato di trovare comparse che ti ricordassero quelle amicizie tossiche?

“Le scelte le ho fatte  sempre con Paola Giannessi e qualcuno era un mio amico, altri invece non li conoscevo ma ora siamo amici. Non ho scelto le comparse secondo quello che mi hai chiesto ma sarebbe stata una bella idea.” 

Quali sono i tuoi progetti futuri?

“Ho scritto tanto in questo periodo e se vogliamo il problema è proprio quello (ride), quindi stiamo decidendo con che cosa uscire. Posso dirti che non è così scontato che il sound della prossima uscita sia uguale a quello di Farmi.”

Contatti

Instagram