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Il tortino di Crêpes in tempesta

Un piatto e una canzone sono ben più della somma delle loro parti siano esse spezie e ingredienti, o parole e musica.

Un piatto e una canzone sono ben più della somma delle loro parti siano esse spezie e ingredienti, o parole e musica.

In questo blog con un pizzico d’immaginazione, e di sinestesia, da una traccia o da una strofa può nascere una ricetta ‘multisensoriale’.

Così come da un buon vino può  nascere un piatto o essere abbinato, anche da una canzone  o semplicemente da una strofa può nascere un piatto o può essere semplicemente abbinata ad esso.

Ha inizio quindi un nuovo viaggio seguendo le note della musica e i profumi della nostra vita, inizia un viaggio tra le righe dei testi delle canzoni e i colori della cucina alla ricerca del proprio Io, come un “veliero che attraversa la tempesta” e sfida le avversità per raggiungere la sua destinazione, sfida i forti venti e le onde del giudizio della gente che tormentano l’anima e che cercano di trascinarti nel vuoto allontanandoti sempre di più dal raggiungere la propria destinazione, la consapevolezza e l’amore di sé stessi, quell’Io che è quel “faro che sovrasta la tempesta e non vacilla mai è la stella-guida di ogni sperduta barca, il cui valore e’ sconosciuto, benche’ nota la distanza” (Sonetto 116 di Shakespeare). 

©_ANGELO_TRANI

Proprio come canta Isotta, voce romantic dark della musica italiana, nella sua canzone “Io”

Questa notte ci spingeremo così a largo che all’alba ci saremmo perduti 

questa notte ci spingeremo così a largo che…

C’è un veliero che attraversa la tempesta 

“Io” esprime quella voglia di realizzare chi si è nel profondo, racconta la forza insita in ognuno di noi a scoprirsi, a diventare ciò che si è, quella forza ribelle che ci fa sentire inadeguati e insoddisfatti quando usciamo dalla nostra dimensione abituale. Scoprire chi siamo veramente potrebbe significare fare i conti con il passato e con le nostre aspirazioni non realizzate.

«Forse nei miei sogni di bambina c’era una ragazza con una vita più stabile, sposata con figli e un lavoro che tutti avrebbero riconosciuto come tale. “Io” – racconta Isotta – comprende gli aspetti del mio essere, del mio approccio alla vita, le mie fragilità e l’ostinazione a voler trovare me stessa. Canta la sensazione di precarietà che fa parte di ognuno di noi e l’esigenza di un sogno da realizzare, quella portaerei ferma ma sempre pronta per partire».

E proprio ad “Io” mi è piaciuto abbinare un tortino di crêpes con funghi, carne macinata, mozzarella e besciamella al curry, piatto da me realizzato.

Quando ho ascoltato la canzone ed in particolare questa parte del testo “Questa notte ci spingeremo così a largo che all’alba ci saremmo perduti, questa notte ci spingeremo così a largo che… mi è venuto in mente il tortino di crêpes, per forma e colore, a simboleggiare il sole e poi la luna di parmigiano a simboleggiare la notte insieme a stelle di besciamella. “C’è un veliero che attraversa la tempesta” mi ha riportato alla mente il “faro che sovrasta la tempesta”, del Sonetto 116 di Shakespeare e il tortino di crêpes può essere anche inteso come il “faro che sovrasta la tempesta”, tempesta che è rappresentata da schizzi di besciamella al curry. 

Un piatto così come una canzone può essere polisemico, sta a noi scegliere. 

Provate a preparare il piatto e mangiarlo con il sottofondo di “Io”, il piatto avrà un gusto differente.